“Nell’anticorruzione miglioriamo, ora legge su conflitto d’interessi”

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“La corruzione è uno dei più grandi mali di questo Paese, perché colpisce trasversalmente tutti: cittadini, imprese e istituzioni. La cosiddetta “Spazzacorrotti”, una delle prime leggi approvate, ha fornito nuovi strumenti per far emergere questo fenomeno e impone piena trasparenza al finanziamento ai partiti e fondazioni. Oggi è stata diramata la classifica di Transparency International sulla percezione della corruzione relativa al 2019. L’Italia guadagna altre due posizioni, collocandosi al 51esimo posto nel mondo. Un piccolo ma significativo passo in avanti; certamente è ancora soltanto l’inizio rispetto agli obiettivi che ci siamo prefissati”. Con queste parole il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha commentato l’Indice di Percezione della Corruzione 2019 stilato da Transparency International.

Rispetto alla 53esima posizione del 2018, il nostro Paese ha guadagnato due posizioni nel mondo con un punteggio di 53 punti su 100, migliore di un punto rispetto all’anno precedente. Prendendo spunto dallo studio il Guardasigilli ha aggiunto: “Concordo con Transparency Italia: è necessaria una seria legge sul conflitto d’interesse e una regolamentazione dell’attività di lobbying: questa, a mio avviso, è una delle sfide più importanti che dovremo affrontare con il governo in questi primi mesi del 2020. La corruzione ha in sé anche un’“aggravante”, quella di rappresentare uno dei principali “lasciapassare” per l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle istituzioni. Il nostro impegno, quindi, deve essere ancora più intenso: lo dobbiamo a tutti i cittadini onesti di questo Paese. Ed è per questo che continueremo a portare avanti il lavoro iniziato con la “Spazzacorrotti”, per consentire all’Italia di recitare un ruolo da assoluta protagonista nella lotta alla corruzione. Il 2020 deve essere l’anno della svolta: ricorre il ventesimo anniversario della convenzione di Palermo e rappresenta senz’altro un’occasione di azione e condivisione a livello internazionale”.

IL RAPPORTO INTEGRALE