Cassazione: sì all’affido congiunto, premiato il papà che vola dal figlio

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La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che sa di tempi moderni. Gli ermellini non si sono fatti convincere, infatti, delle difficoltà che la distanza fisica può creare nei rapporti tra un genitore e un figlio che – a causa della separazione tra i coniugi – non vivano più assieme, tanto più se questo è un minore, e hanno confermato quanto deciso dalla Corte d’appello di Roma: “l’esercizio della responsabilità genitoriale in forma congiunta per le questioni di maggior interesse per la vita del minore ed in forma disgiunta, secondo i tempi di permanenza presso ciascun genitore, per le questioni di ordinaria gestione”.

La mamma a Roma, dove il minore è “collocato prevalentemente”, il papà a Bruxelles, ma la distanza non ha influito sulla assiduità con cui, il genitore più distante dal domicilio principale, ha tenuto fede ai propri impegni, facendo in modo di non mancare mai a un appuntamento. E la capacità di questo papà di essere presente ogni volta che gli accordi lo stabilivano, ha fatto sì che la Cassazione confermasse quanto deciso in appello, chiarendo che l’affido condiviso “non può ragionevolmente ritenersi precluso dalla oggettiva distanza tra i luoghi di residenza dei genitori, potendo questa incidere soltanto sulla disciplina dei tempi e delle modalità della presenza del minore presso ciascun genitore”.