La direttrice del carcere di Bergamo: “Il Fuori non si è scordato del Dentro”

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“La Casa Circondariale di Bergamo si trova in un contesto territoriale fortemente colpito dall’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia di Covid-19. Sono stati adottati rigidi protocolli a tutela della salute del personale penitenziario e dei soggetti privati della libertà personale”.

Con queste parole inizia un testo di Teresa Mazzotta, direttrice della Casa Circondariale di Bergamo, pubblicato sulla pagina Facebook del Corpo della Polizia Penitenziaria, in cui viene illustrato il rapporto che l’istituto sta vivendo con la città in questo periodo d’emergenza.

Teresa Mazzotta direttrice carcere di Bergamo
Teresa Mazzotta direttrice carcere di Bergamo

“Il carcere avrebbe potuto rischiare di diventare una zona ‘chiusa’ – scrive ancora Mazzotta -, circoscritta e delimitata dalle sue mura, ma così non è stato: il carcere è stato in tutto e per tutto parte integrante del territorio bergamasco, un quartiere all’interno della città di Bergamo. E il Fuori non si è scordato del Dentro con molteplici iniziative”.

Tra il sostegno morale e concreto assicurato da enti locali, Chiesa e associazioni di volontariato, la direttrice del carcere ricorda lo straordinario “impegno profuso dai cappellani, come don Fausto Resmini, scomparso il 23 marzo scorso, presente nel cuore e nei ricordi di tutti, per il suo essere persona di grande cuore e profonda umanità, pronto a sostenere e confortare tutti”.

Conclude Mazzotta: “Come direttrice dell’istituto penitenziario di Bergamo, assieme al Comandante del Reparto, non posso che gioire per questi segnali di attenzione e profonda sensibilità: sono questi atteggiamenti che contribuiscono al superamento delle tensioni e delle preoccupazioni e che risvegliano sentimenti di speranza e positività, facendo confidare, veramente, sul fatto che ‘NOI, CE LA FAREMO!’”.