30 anni Dna, Cartabia: “Visione, concretezza e coraggio”

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Visione, concretezza e coraggio: sono queste le tre direttrici che, secondo la Ministra della Giustizia, hanno guidato la nascita della Direzione nazionale antimafia. 30 anni di DNA, 30 anni dalle stragi di mafia.

Si sofferma su queste tre parole – visione, concretezza, coraggio – la Guardasigilli Marta Cartabia, durante la presentazione del volume “La direzione nazionale antimafia e antiterrorismo a 30 anni dalla sua istituzione”, presso l’aula magna della Corte di Cassazione. Pubblicazione curata dai procuratori aggiunti della DNA Maria Vittoria De Simone e Giovanni Russo ed edita dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, di cui la Ministra Cartabia firma la prefazione.

“Se oggi noi possiamo godere di una esperienza contro la criminalità organizzata – che è divenuta modello in tutto il mondo e motivo di orgoglio per l’Italia – è perché la storia ha confermato quanto lungimiranti fossero le idee di Giovanni Falcone, che si assunse la responsabilità – sottolinea la ministra Cartabia – di essere classe dirigente e contribuire al cambiamento che oggi celebriamo, affrontando – insieme e prima del rischio per la vita – l’incomprensione di chi avrebbe dovuto essere al suo fianco”.

Quella visione, quella concretezza e quel coraggio hanno permesso al sistema giudiziario di Italia di avere “nuovi e più efficaci strumenti contro i crimini commessi dalla mafia”. Un apparato diventato nel tempo un punto di riferimento a livello internazionale.

Un impianto capace di rinnovarsi ogni volta, pronto ogni volta ad essere in prima linea su tutte le situazioni di difficoltà” ha proseguito Cartabia, che ha ricordato i rischi di infiltrazione criminale nelle spese sanitarie connesse alla pandemia, ai fondi del Pnrr e ora anche ai traffici connessi con la guerra in Ucraina, come ai pericoli di sfruttamento della disperazione dei profughi che arrivano anche nel nostro Paese.

“Proprio per incrementare ancor di più gli strumenti che abbiamo a disposizione contro le atrocità commesse nei conflitti, al Ministero abbiamo istituito una Commissione per l’elaborazione di un Codice per i crimini internazionali,” ha aggiunto la Ministra. I lavori inizieranno giovedì 31 marzo.

“Non smettere mai di attuare e di calare nel nostro oggi il modo di operare di chi progettò la Dna e tutta la nostra legislazione antimafia – conclude la ministra Cartabia – è anche rendere onore ai nostri martiri, che vissero giorno per giorno di visione, concretezza e di coraggio. A loro la nostra inestinguibile gratitudine”.

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Dopo l’intervento della Ministra, si sono susseguite le testimonianze di Giorgio Lattanzi, presidente emerito della Corte Costituzionale e attuale Presidente della Scuola Superiore della Magistratura; di Pietro Curzio, Primo Presidente della Corte di Cassazione; di Giovanni Salvi, Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione; e degli ex Procuratori nazionali Federico Cafiero de Raho, Franco Roberti e Pietro Grasso. L’evento è stato moderato dal giornalista e storico Paolo Mieli.