A Castelfranco Emilia riparte l’azienda agricola

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L’ampliamento delle produzioni agroalimentari e del settore zootecnico, la vendita dei prodotti all’esterno con l’apertura di uno spazio fisso e continuativo, l’allargamento delle possibilità lavorative offerte ai detenuti e l’attivazione di contatti con enti e organizzazioni imprenditoriali del territorio.

Il rilancio dell’azienda agricola della casa di reclusione di Castelfranco Emilia  parte dalla determinazione del nuovo direttore dell’istituto penitenziario, Maria Martone, che ha intuito l’importanza di valorizzare le tante potenzialità presenti in un’azienda che si estende per 22 ettari di terreno e per la quale l’unica strada percorribile sembra quella di conferirle una dimensione imprenditoriale. Per questo la dirigente penitenziaria ha iniziato a tessere con certosina pazienza la rete di contatti utili allo scopo, partendo proprio dal coinvolgimento delle realtà pubbliche e private presenti sul territorio.

Nel frattempo, in attesa del salto di qualità, non è rimasta con le mani in mano e ha avviato tutta una serie di iniziative per il potenziamento dell’azienda agricola. Innanzitutto la vendita dei prodotti non è più limitata all’interno dell’istituto a beneficio del personale, ma si rivolge direttamente all’esterno. Per far conoscere la sua capacità produttiva è stata chiesta e ottenuta l’ammissione al mercato bio-solidale del Comune di Castelfranco: a partire da metà maggio, ogni sabato pomeriggio la piazza comunale ospiterà il gazebo dell’azienda agricola della casa di reclusione, destinato alla vendita di diversi prodotti e del miele. Ci si dedicheranno tre internati, già inseriti fra i lavoranti dell’azienda, che cureranno direttamente la vendita al pubblico.

Anche l’offerta lavorativa destinata ai detenuti è stata ampliata: dalle 8 unità presenti fino a qualche tempo fa, si è passati a 20 persone, per lo più internati, la cui attività è ora continuativa e quasi sempre accompagnata dalla presenza di un agronomo. A breve sarà anche indetto un interpello per l’assunzione di altri 10 detenuti per dare ancora maggiore impulso alla produttività.

È stato inoltre di gran lunga allargato il ventaglio della produzione degli ortaggi di stagione, che da quest’anno prevede anche fragole e more e in futuro spazierà anche ad altri tipi di frutta. Novità anche dal settore zootecnico, che ora vede l’allevamento di suini e di galline ovaiole e che si sta pensando di arricchire con quello delle lumache.

A tutte queste iniziative avviate per aumentare la produttività dell’azienda seguono necessariamente altre che puntano ad allargare la platea dei potenziali clienti. In questo senso sono già in corso contatti con rappresentanti di alcune catene della grande distribuzione, per l’inserimento nei loro supermercati di banchi dedicati alla vendita dei prodotti del carcere. Presto, infine, il direttore dell’istituto incontrerà i responsabili di Confagricoltura di Modena e della Regione Emilia Romagna.

Chi ben incomincia…