Progetto A.M.I.C.O. per la formazione della Penitenziaria

Carmelo Cantone, provveditore regionale PRAP Puglia e Basilicata
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Nata dalla volontà dello staff formativo del Provveditorato di Puglia e Basilicata, l’idea di fornire strumenti e conoscenze investigative al personale di Polizia Penitenziaria  per la lotta alla criminalità organizzata si è brillantemente imposta, sbaragliando la nutrita concorrenza delle altre Forze dell’Ordine, aggiudicandosi le cospicue risorse finanziarie europee messe a disposizione dal PON Legalità 2014-2020.

Il Progetto A.M.I.C.O. (Approfondimenti Metodologici Investigativi per la Criminalità Organizzata), avviato a febbraio di quest’anno per concludersi nel dicembre 2020, può contare su un budget di circa 225mila euro ed è destinato a formare 200 appartenenti ai ruoli di commissario, ispettore e sovrintendente, attraverso una metodologia integrata di formazione d’aula e approfondimenti sul campo.
La conoscenza approfondita della struttura delle varie mafie e della morfologia del territorio apulo-lucano a cui appartengono è la condizione essenziale per prevenire nuovi reati e spezzare i legami di affiliazione tra esponenti malavitosi in carcere e le reti criminose e criminogene esterne.

L’importanza e la complessità del progetto si denotano dalla stessa articolata costituzione dello staff organizzativo costituito dal provveditore regionale Carmelo Cantone (nella foto), nelle vesti di Responsabile del progetto, dal dirigente penitenziario Caterina Acquafredda, che ricopre le funzioni di coordinatrice del progetto, e dai funzionari Sabino Manzo e Pino Palo, responsabili esecutivi rispettivamente di Puglia e Basilicata, nonché del personale contabile per la rendicontazione economica.

L’organizzazione si articola su due annualità, 2019 e 2020, ed è distribuita su quattro poli formativi costituiti, relativamente al corrente anno, dalle sedi del Provveditorato di Bari, della C.C. di Trani, della C.C. di Potenza e della C.C. di Lecce. L’attività di formazione didattica e laboratoriale si avvale della docenza e consulenza di Vincenzo Mangia, direttore della DIA di Bari; Nicola Altiero, generale di brigata della Guardi di Finanza; Gabriele Mambor, tenente colonnello dei Carabinieri.

È inoltre previsto un articolato sistema di verifiche sul campo delle concrete realtà operative delle Forze dell’Ordine presenti sul territorio, quali i gruppi speciali dei Carabinieri (importantissimo quello dei cosiddetti “Cacciatori di Puglia” di stanza sul Gargano) e della Guardia di Finanza (che vanta un consistente parco di mezzi navali e aerei per la vigilanza delle coste).

Di particolare interesse, infine, la realizzazione di laboratori applicativi presso le Agenzie del Terzo Settore che si occupano della gestione dei beni confiscati alla criminalità collegate all’Associazione Libera-Pietre di Scarto a Cerignola, Masseria Canali a Mesagne, Semi di Vita a Bari.

Secondo la coordinatrice del progetto Caterina Acquafredda “la conoscenza diretta delle tre comunità ha rappresentato un momento importante, e a tratti commovente, di condivisione di intenti tra tutti i corsisti presenti, con possibilità di prendere visione delle varie realtà operanti sul territorio che gestiscono le possibilità di risocializzazione e inclusione sociale attraverso il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata“.

Giuseppe Abbatepaolo è referente per la comunicazione del PRAP Puglia e Basilicata