A Trento assistenza sanitaria per i detenuti 24 ore su 24

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Dal 20 gennaio scorso le oltre 300 persone detenute nella Casa Circondariale di Trento possono contare su un servizio di assistenza sanitaria che assicura la copertura delle 24 ore. Il risultato è frutto dello sforzo continuo delle due amministrazioni, penitenziaria e sanitaria, di pervenire a effetti concreti sul piano della tutela della salute dei detenuti. Il nuovo assetto organizzativo è stato realizzato dopo aver studiato e comparato il servizio già realizzato presso altre Regioni e assegna il servizio di medicina penitenziaria alle cure primarie della medicina territoriale, avvalendosi sia di medici dipendenti dall’azienda sia di liberi professionisti con specifica esperienza in strutture detentive. Inoltre tiene conto del fatto che il carico assistenziale è direttamente correlato all’elevato turn-over e al numero dei nuovi ingressi, e non solo al numero di presenze. L’equipe medica è ora composta da 6 medici con incarichi e orari diversi, oltre al coordinatore della rete provinciale e a collaborazioni da parte di altri medici, quando necessario.

Dopo l’apertura del nuovo istituto penitenziario trentino nel 2011, era stata segnalata più volte alle istituzioni regionali e nazionali la mancanza di assistenza H24 in favore della popolazione detenuta. Il ricorso all’intervento del Servizio 118 nelle situazioni di emergenza non era certamente adeguato a soddisfare la domanda ordinaria: il modello organizzativo adottato nel 2012 prevedeva infatti l’affidamento alla medicina d’urgenza dell’Ospedale Santa Chiara in assenza del servizio medico, presente dalle 8 alle 21 nei giorni feriali e dalle 8 alle 20 in quelli festivi e prefestivi.

La copertura medica all’interno del carcere si inquadra in un più ampio progetto di ottimizzazione della sanità penitenziaria che, grazie ai periodici incontri dell’Osservatorio Permanente Sanità Penitenziaria, ha condotto all’approvazione del Piano provinciale di prevenzione delle condotte suicidarie nel sistema penitenziario per adulti, in attuazione del Piano nazionale, e alla sottoscrizione del Piano locale. Importanti risultati sono stati raggiunti anche grazie al potenziamento del servizio infermieristico e psicologico, al perfezionamento delle procedure di distribuzione dei farmaci e alla presenza, dal 1° agosto 2019, di uno specialista psichiatra con esperienza nel settore penitenziario.

Anche l’attenzione e la sensibilità istituzionali dimostrate dal Procuratore della Repubblica e dal Prefetto hanno contribuito a rendere più fluida la collaborazione tra l’Amministrazione Penitenziaria e quella provinciale in materia sanitaria. L’obiettivo è quello di garantire i livelli essenziali di assistenza alle persone detenute, in una gestione sinergica che preveda la somministrazione di interventi multidisciplinari e consenta di assicurare la tutela della salute nel rispetto delle esigenze di sicurezza degli istituti penitenziari.