Laboratori culturali, esperienze nelle carceri

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“Tra i diritti irrinunciabili per i detenuti vi è l’accesso all’istruzione e alla cultura, qualificante anche nella prospettiva del miglior reinserimento sociale al termine di un’esperienza detentiva”. Così Stefano Anastasia, Garante delle persone private della libertà del Lazio, spiega perché si è avvertita l’esigenza di raccontare le esperienze di laboratori culturali che coinvolgono centinaia di persone detenute nelle carceri regionali nella rassegna “Sarà presente l’autore”, realizzata IN collaborazione con LazioCrea.
In mostra il 16 e il 17 gennaio a Roma, allo spazio WEGIL, in largo Aschianghi, 5, film, video, spettacoli teatrali e altri prodotti artistici e culturali realizzati grazie all’iniziativa di associazioni e gruppi di volontariato, alla disponibilità e all’impegno del personale dell’Amministrazione penitenziaria e al sostegno di Regioni, Enti locali ed enti privati.

Inaugurazione oggi alle 15, con la conferenza di apertura con il garante Stefano Anastasia, lo scrittore Edoardo Albinati e Albino Ruberti, Capo Gabinetto del Presidente della Regione Lazio. A seguire rappresentazioni teatrali delle compagnie Stabile assai e Fort Apache e, a conclusione della giornata, una degustazione di prodotti d’economia carceraria.

In programma domani, intervento del Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Cinzia Calandrino e rassegna di film,documentari, spettacoli e letture. Durante tutta l’iniziativa, ad allestimento degli spazi, una mostra con foto di scena, “corti”realizzati coni detenuti, prodotti grafici e video che raccontano le associazioni che hanno curato i laboratori, il tutto alla presenza degli autori.

“Non si tratta di mero intrattenimento – precisa Stefano Anastasia a proposito dell’offerta di attività culturali in carcere – ma di percorsi che accompagnano nuove forme di espressione delle persone detenute e di relazione tra le persone detenute e con il mondo esterno, tutte essenziali alla realizzazione del fine costituzionale della pena. Per questo abbiamo voluto mettere in mostra le decine di esperienze di questo genere che si realizzano nella nostra Regione, per sostenerle e per farle conoscere anche a chi non ha mai varcato la soglia di un carcere e che speriamo, in questo modo, abbia una maggiore attenzione ai percorsi di reinserimento dei detenuti e alle professionalità che vi si impegnano”.