Alessandria, Cartabia: “Il lavoro è
il vero riscatto per i detenuti”

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La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha visitato domenica 11 settembre, la casa di reclusione di Alessandria. Accolta dalla direttrice dell’istituto, Elena Lombardi Vallauri, la Guardasigilli dopo aver incontrato il personale e averne ascoltato esigenze e difficoltà, ha visitato alcuni reparti e incontrato i detenuti.

L’attenzione della Guardasigilli per il carcere di San Michele  è stata anche sollecitata dall’iniziativa che due anni fa, grazie all’impegno della Cooperativa sociale ‘Idee in fuga‘, ha avviato in una piccola porzione dell’area agricola presente all’interno una coltivazione del luppolo. A oggi sono 300 le piante presenti che, nel giro di pochi mesi, hanno raggiunto 8 metri di altezza. Il progetto ha goduto del finanziamento di oltre cento donatori, del contributo della Fondazione CRT e del coinvolgimento di molte  realtà associative alessandrine.

“Una bellissima iniziativa – l’ha definita la Ministra – una possibilità di lavoro ai detenuti è sicuramente encomiabile ma è ancora più bello il fatto che la cittadinanza partecipi: è come se dicesse, in modo esplicito, ciò che permette a un detenuto di riscattarsi, di avere un’altra vita, è il lavoro”.

La Guardasigilli ha preso parte alla cena allestita lungo i filari del “Luppoleto Galeotto“, organizzata dalla cooperativa Idee in Fuga,  con la collaborazione dell’istituzione penitenziaria, del Corpo di Polizia penitenziaria, del Lions Club Alessandria Cittadella e di tanti partner. L’evento, ‘Evasioni di gusto‘, creato in onore del primo raccolto, è stato realizzato con i prodotti, frutto del lavoro dei detenuti, a partire ovviamente dalla birra prodotta ad Alessandria. Sulle tavole non è però mancato il vino rosso del carcere di Alba e il panettone Maskalzone, una vera e propria anteprima, realizzato con una nuova ricetta per il prossimo Natale.

Per spiegare l’importanza dell’interesse per il carcere, la Ministra ha citato don Gino Rigoldi: “Nel carcere c’è il volto del cambiamento”. Questo le disse il cappellano in un incontro a Bollate e questo per la Ministra è ciò che il lavoro può portare nella vita di un detenuto, cambiandoli e aiutandoli a reinserirsi nel mondo.