A Padova il nuovo reparto ospedaliero per i detenuti

Reparto di Medicina Protetta
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Consegnato all’Amministrazione Penitenziaria il nuovo reparto di Medicina Protetta destinato al ricovero di detenuti affetti da patologie che non possono essere trattate in ambiente penitenziario.

La struttura, situata all’interno del Policlinico, adeguata già nel 2019 per ospitare pazienti provenienti dal carcere, era utilizzata come degenza pediatrica e poi come punto tamponi Covid – 19. Terminata l’emergenza sono ripresi interventi e finiture, anche tecnologiche che hanno consentito all’Azienda Ospedale – Università  e all’Amministrazione Penitenziaria di portare a termine quanto programmato da tempo.

«L’intensa collaborazione fra due realtà apparentemente diverse, ma pronte a lavorare in sinergia, ha permesso la realizzazione di questo reparto particolare, che porta con sé standard davvero alti di cura, accoglienza, sicurezza – afferma in merito Maria Milano Franco d’Aragona, che dirige il Prap – Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria del Veneto –  Vogliamo esaltare le competenze umane coniugando al meglio gli aspetti di cura delle persone detenute, in strutture moderne ed efficienti, con il lavoro dei nostri uomini della Polizia penitenziaria, che hanno il compito di garantire la sicurezza».

Per il funzionamento del reparto, realizzato secondo le linee di indirizzo sull’organizzazione della sanità penitenziaria emanate dalla Regione Veneto con la DGR 2337/2011, Azienda Ospedaliera e Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria, hanno firmato un protocollo che detta le linee guida nelle procedure di accesso e governance della struttura.

Il reparto è composto da due stanze di degenza (ciascuna dotata di tre posti letto e di un bagno), una guardiola con locale attrezzato per il personale di Polizia Penitenziaria, un’area sanitaria (dedicata al personale d’assistenza) e uno spazio destinato ai colloqui delle persone detenute con i familiari. Sottolinea  Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera: «Abbiamo voluto pensare e realizzare questo reparto fornendo il meglio delle tecnologie e puntando a un’accoglienza di qualità per i detenuti che si trovano ad affrontare anche le ulteriori difficoltà di un ricovero presso l’ospedale”.