Baby gang: Bonafede, dalla scuola la risposta alla devianza

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Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede riprende, con l’intervento pubblicato oggi su Il Fatto quotidiano, un discorso che gli sta molto a cuore e sul quale, fin dall’inizio del suo mandato ha voluto accendere un riflettore: minori e giustizia minorile.

Potenzialità, ambizioni, capacità, da questo dipende il destino di un Paese, ma anche possibilità di invertire un destino apparentemente segnato al quale va incontro chi nasce in ambienti già compromessi dal crimine. Contesti difficili che, come in una dinastia di imprenditori, sembrano aver già scelto i figli migliori per proseguire l’attività.

“Compito delle istituzioni deve essere quello di prospettare realmente a questi giovani cittadini la possibilità che il loro destino non sia già scritto” precisa Bonafede, indicando in chi ha responsabilità politica e incarichi di governo i soggetti chiamati a costruire le alternative. E, tra questi, riconosce importanza massima alla “primaria e grande agenzia sociale che è la scuola, chiamata ad assolvere la sua missione educativa, anche colmando carenze e modelli negativi” nei quali i ragazzi possono trovarsi a vivere, loro malgrado, sia che si tratti di contesto familiare sia che si allarghi la vista sul contesto sociale di provenienza.