Bambini e carcere: rinnovato il protocollo tra DAP e Telefono Azzurro

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Ogni anno entrano in carcere circa 70.000 minori per incontrare genitori detenuti. Bambini e adolescenti che vivono il rapporto affettivo con madri e padri in una dimensione estranea al naturale contesto familiare.

Tutelare il diritto a una crescita armoniosa e contrastare gli effetti negativi derivanti dalla separazione da un genitore sono gli obiettivi principali del progetto Bambini in carcere nato nel 1993 dall’impegno dei volontari di Telefono Azzurro e realizzato in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia. Una progettualità comune regolata da un protocollo d’intesa oggi rinnovato per la terza volta.

Nel testo, siglato dal capo DAP Francesco Basentini e dal presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo, si ribadiscono obiettivi specifici e comuni alle due istituzioni firmatarie, in particolare l’intenzione di operare “nel superiore interesse dei minori, per la tutela della loro integrità psicofisica e per assicurare la piena attuazione dei diritti sanciti nella Convenzione ONU del 20 novembre 1989”.

Due le tipologie di interventi e di attività offerte da Telefono Azzurro in risposta a specifici bisogni di minori di età diverse e che, sotto diversi aspetti, vivono la condizione dei genitori reclusi. Nella fase del Nido, si curano gli aspetti organizzativi e logistici per assicurare ambiente e atmosfera adeguati ai bambini fino ai sei anni che vivono indirettamente la detenzione delle madri; il progetto Ludoteca prevede, invece, interventi per attenuare l’impatto con la dura realtà carceraria al momento del colloquio con il genitore detenuto.

Nel 2018 sono stati oltre 12.000 i bambini e i ragazzi seguiti in attività del progetto da 240 volontari adeguatamente formati in 24 istituti penitenziari Un contributo qualificato, ormai divenuto una collaborazione strutturata e stabile, coordinata da uno Staff di Direzione del Progetto, composto di personale della Direzione generale Detenuti e trattamento e da referenti del Telefono Azzurro.

I progetti DAP–Telefono Azzurro comprendono anche iniziative di sensibilizzazione e proposte di legge “finalizzate a favorire il mantenimento dei rapporti tra i detenuti e le famiglie, anche attraverso le modifiche della normativa vigente”.