Bari, Cartabia: “Qui edilizia giudiziaria, modello stagione riforme”

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Tappa a Bari per la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che continua il suo tour nelle Corti d’Appello per parlare dell’Ufficio per il processo.

Affrontando il tema dell’edilizia dell’amministrazione giudiziaria , la Guardasigilli ha parlato di “ferita profonda” con riferimento al 2018 quando le udienze dei processi venivano svolte in tende di emergenza per la inagibilità del Palazzo di Giustizia nel capoluogo pugliese.

“L’edilizia è il grande tema qui a Bari, ma è un problema serio in tanti distretti di Corte di Appello. Sulla questione si giocano due aspetti: di funzionalità, mettere la giustizia nelle condizioni di poter rispettare tempi, necessità organizzative, spazi di vita che sappiamo essere particolarmente decisivi dopo questa esperienza della pandemia. Il secondo aspetto, non secondario, è l’immagine che noi vogliamo veicolare del ruolo che ha la giustizia nella vita di un Paese. I luoghi parlano della vita che si svolge dentro quei luoghi” – ha proseguito – “Quando ci sarà da costruire, da fare scelte – ha concluso – , non trascurate gli aspetti così materiali, perché come tutte le cose umane, siamo fatti di anima e corpo e anche l’anima della giustizia passa attraverso i mattoni, i vetri, i legni di cui sarà fatto il nuovo Palazzo”.

La ministra, parlando poi dell’Ufficio per il processo, tema a lei caro, ha voluto sottolineare come esso possa essere fonte di nuove energie, anche alla luce delle quasi 67 mila domande ricevute a chiusura del bando avvenuto lo scorso 23 settembre.

“La giustizia per tanti motivi sta affrontando un momento di crisi, crisi di fiducia per gli scandali e crisi legata alla fatica del far funzionare le cose in un sistema così complesso e così sovraccarico di domande” – ha sottolineato – “Io credo che questa riforma dell’ufficio del processo possa essere veramente un fattore che torna a dare energie. Credo che qui passi un cambiamento epocale, perché si passa da un giudice ‘solo’ a un lavoro di squadra e già questo di per sé è entusiasmante, perché dà il senso di un’opera collettiva, di un lavoro per il bene comune. E c’è un’altra ragione: nell’ufficio del processo c’è un incontro intergenerazionale, stiamo creando un ponte tra generazioni”.  Sul tale fronte la Ministra ha poi parlato di entusiasmo ritrovato, già vissuto in alcune stagioni della nostra storia, quando c’è una fierezza nel riconoscersi in una funzione che ha a che fare con le questioni fondamentali della vita e della società.

La Guardasigilli che per l’occasione è stata accompagnata dai sottosegretari Anna Macina e Francesco Paolo Sisto, ha visitato oltre gli uffici giudiziari anche la cosiddetta seconda torre Telecom che, nei prossimi mesi, ospiterà la Procura, in aggiunta all’attuale edificio dove hanno sede Procura e Tribunale. Su questo argomento ha ricordato il Sottosegretario Sisto: “Il contratto per l’utilizzo della seconda torre di Poggiofranco potrebbe essere firmato entro l’anno, per cui nel 2022 sarà possibile attivare altri 15 piani di giustizia“. Oltre alla questione dell’edilizia giudiziaria, che a Bari sconta particolari criticità, la sottosegretaria Anna Macina ha voluto sottolineare come qui sussista anche una problematica di carenza di personale: “Con l’ufficio per il processo si apriranno 316 nuove opportunità per i giovani”.