Beni confiscati, relazione semestrale al Parlamento

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Presentata al Parlamento la Relazione semestrale sui beni sottoposti a confisca o sequestro nell’ambito dei procedimenti relativi alle misure di prevenzione, con aggiornamento al 30 giugno 2022.

Come previsto dal cd Codice Antimafia (decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159), i dati raccolti sono trasmessi all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati e confluiscono in un sistema informativo (Banca dati centrale) gestito dalla Direzione Generale per gli Affari Interni del Dipartimento Affari di Giustizia.

Dalle tabelle statistiche inserite nella Relazione risulta che i procedimenti relativi alle misure di prevenzione patrimoniali – al 30 giugno 2022 – ammontano a 10.933, con un incremento di 433 unità rispetto ai 10.500 rilevati al 30 giugno 2021.

Quanto alla distribuzione geografica, i distretti giudiziari di Napoli (174), Palermo (153) e Reggio Calabria (108) risultano quelli con il numero maggiore di nuovi procedimenti iscritti nel triennio.

Sempre al 30 giugno 2022 i beni interessati da procedimenti di prevenzione registrati in Bdc risultano complessivamente pari a 230.517, con un incremento complessivo di 9.579 unità rispetto alla rilevazione effettuata un anno prima, al 30 giugno 2021. Nel biennio 2020-2021 risultano complessivamente registrati 21.785 beni, di cui 11.407 nel primo anno e 10.378 nel secondo.

Quanto alla tipologia dei beni in discorso, viene confermata una prevalenza dei beni immobili (che costituiscono quasi la metà del totale), rispetto ai beni mobili e mobili registrati (complessivamente pari al 34% circa), ai beni finanziari (12% circa) e alle aziende (7% circa).

Nel corso del biennio 2021-2022 i distretti della Sicilia hanno proceduto alla registrazione di 4.169 beni, pari al 28% del totale nazionale (Palermo ha registrato 2.181 beni, Catania 1.136). I distretti della Campania risultano avere iscrizioni per 2.781 beni (1.284 dei quali a Salerno e 1.145 a Napoli); quelli della Calabria hanno registrato 1.885 beni (1.071 a Reggio Calabria). Per il Lazio sono stati rilevati 1.007 beni, tutti riconducibili all’ufficio di Roma.

Al 30 giugno 2022, i beni in sequestro presenti in Bdc risultano pari a 6.934 e rappresentano comunque una percentuale molto limitata, il 3%, del totale complessivo. Nell’ultimo triennio, 2020-2022, le registrazioni dei beni in stato di sequestro sono leggermente superiori alla percentuale complessiva: il loro numero ammonta a 2.011, il 4% del totale dei 50.205 beni interessati da un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Di questi, buona parte, ovvero 761, riguardano beni sequestrati nella regione Sicilia.

Al termine della rilevazione, i beni confiscati sono complessivamente 96.768 e rappresentano il 42% del totale dei beni censiti nel database. Al netto dei beni oggetto di decreto di destinazione da parte di ANBSC, i beni confiscati risultano essere 88.303, pari al 38,3% del totale dei beni registrati nella Banca dati centrale.

Dai dati riportati si rileva come nella sola Sicilia risultino sottoposti a provvedimento ablatorio 3.883 beni, pari al 24,5% del dato complessivo nazionale per il triennio 2020/2022. Importante anche il contributo dell’ufficio giudiziario di Roma, che nel periodo in questione risulta aver registrato oltre 4mila beni sottoposti a confisca, di cui 3.334, pari al 39% del totale Italia, nel solo anno 2020.

Di particolare rilevanza la consistenza beni sottoposti a confisca definitiva – complessivamente pari a 35.115 beni, ovvero al 15,2% del totale dei beni registrati – e la loro riconducibilità alle tipologie dei beni immobili o aziende: emerge infatti che i beni immobili confiscati in via definitiva sono 11.712, mentre le aziende risultano essere 1.998. Il totale aggregato dei beni “destinabili” è pari, pertanto, a 13.710 beni complessivi.

LA RELAZIONE SEMESTRALE AL PARLAMENTO