Beni da pignorare, operativa la convenzione tra Ministero della giustizia e Agenzia delle entrate

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Dal mese di ottobre è pienamente attiva e operativa la convenzione tra il Ministero della giustizia e l’Agenzia delle entrate che consente l’accesso autonomo degli ufficiali giudiziari alle banche dati dell’Agenzia, utili ai fini della ricerca telematica di beni con titolo esecutivo da pignorare su richiesta di creditore o da sottoporre a procedura concorsuale da parte del curatore della liquidazione giudiziale.

In coerenza con l’articolo 492bis del Codice di procedura civile, la farraginosa procedura di accesso alle banche dati è stata sostituita da un sistema decisamente più efficace. La convenzione, siglata a giugno dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dal Direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, introduce, infatti, la possibilità che siano i creditori a richiedere agli ufficiali giudiziari l’accesso alle banche dati telematiche.

Il Dipartimento per la Transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione sociale, per il tramite della sua Direzione generale per i servizi informativi automatizzati, ha completato il processo di connessione alle banche dati di Agenzia delle entrate da parte di tutti gli uffici NEP (Uffici Notificazioni, Esecuzioni e Protesti) che possono ora accedere direttamente e reperire agevolmente i dati sui beni da sottoporre a esecuzione forzata o a procedure concorsuali.

Gli ufficiali giudiziari possono ricercare i beni da sottoporre a esecuzione, nel rispetto della disciplina del codice della privacy, direttamente dalle banche dati interconnesse, all’interno dell’Anagrafe tributaria, comprensiva dell’archivio dei rapporti tributari, senza oneri aggiunti per la finanza pubblica. Le nuove procedure imprimono una notevole accelerazione nelle attività di indagine: le risposte sono fornite in pochi minuti agli ufficiali giudiziari rendendo agevole e fluido lo svolgimento delle attività e limitando sensibilmente l’impiego di risorse.

Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso l’efficientamento del sistema giustizia che consentirà di soddisfare, in tempi rapidi, i crediti portati dai titoli esecutivi attraverso una semplificazione delle procedure grazie all’impiego delle tecnologie.