“Il carcere deve aprirsi all’economia del territorio”
6 Aprile 2019
“Traghettare l’istituto verso l’apertura al territorio, agli investimenti delle imprese per dare lavoro ai detenuti, al loro recupero sociale”. Così Teresa Mazzotta, direttrice del carcere di Bergamo, in arrivo da San Vittore dov’era direttrice aggiunta, nelle interviste rilasciate al Corriere della Sera e all’Eco di Bergamo. L’istituto si è trovato recentemente al centro di una “bufera giudiziaria”, dovuta alle accuse mosse nei confronti di 11 agenti di polizia penitenziaria (immediatamente allontanati per incompatibilità ambientale), indagati per abuso d’ufficio, corruzione e spaccio di droga.
La direttrice è molto chiara nel dire che è necessario “lo scardinamento di un sistema che andava avanti da anni”, che devono essere riorganizzati gli spazi e intensificati i controlli, ma altrettanto chiaramente elenca gli obiettivi immediati e futuri per la popolazione dei detenuti: “Presto inaugureremo un atelier dei colori, un laboratorio di acconciature nella sezione femminile e, anche il Comune ha dichiarato di voler investire nella formazione e nelle attività sportive”. Lavoro ma anche studio, progetti di giustizia riparativa, di mediazione e di conciliazione.
Idee chiare, dunque, su passato, presente e futuro della Casa circondariale che vuole trasformarsi, compiendo un percorso “all’insegna della trasparenza”