Biblioteca Centrale Giuridica: proseguono i servizi da remoto

400x300 biblioteca piazza-cavour
FacebookTwitterWhatsAppEmailCopy Link

La sospensione dei servizi di apertura al pubblico di tutte le biblioteche del Paese è stata disposta con il DPCM del 3 novembre e sarà valida fino al 3 dicembre 2020. In base a queste disposizioni il Ministero della Giustizia, attraverso la propria Biblioteca Centrale Giuridica, con sede presso la Corte di Cassazione, ha rimodulato rapidamente i propri servizi, nel rispetto delle prescrizioni vigenti, con l’obiettivo di salvaguardare il più possibile la continuazione delle attività di ricerca e di approfondimento scientifico, che si svolgono sia in sedi istituzionali che accademiche.

Per questo motivo poseguono tutti i servizi effettuabili da remoto, tra cui quello di document delivery, che consente l’invio telematico di parti di documenti (articoli, sentenze, parti di monografie, etc.) appositamente digitalizzati e quello di informazione bibliografica espletato per via telematica  attraverso la casella di posta  dedicata. E’ stat ripresa inoltre, in modalità a distanza, l’attività di formazione sulla conoscenza e l’uso degli strumenti per la ricerca in ambito giuridico.

E’ stato mantenuto attivo il servizio di prestito personale per gli utenti iscritti e aventi diritto in possesso di credenziali, che potranno richiedere i volumi da remoto attraverso la piattaforma interattiva dei servizi.

I funzionari della Biblioteca Centrale Giuridica ci tengono a precisare che il ritiro dei volumi – costantemente sanificati – avviene in piena sicurezza: con modalità contingentate e prenotazione oraria, seguendo procedure che escludono ogni contatto tra i richiedenti e il personale della Biblioteca.

E’ stato altresì ripristinato il servizio di prestito interbibliotecario, e dunque tutte le numerosissime biblioteche della rete nazionale potranno richiedere il prestito, anche tramite spedizione, dei volumi, a favore dei propri iscritti.

La Biblioteca Centrale Giuridica, la cui gestione è affidata al Dipartimento per gli Affari di Giustizia (DAG), con il suo storico patrimonio (tutta la produzione giuridica nazionale a partire dal 1880), continua a essere a disposizione per le attività di ricerca e non cessa di offrire supporto ai percorsi universitari dei giovani e a quelli professionali.