Bollate, Cartabia: “Il carcere della Costituzione è possibile”

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“Il carcere della costituzione è possibile”. Visita i laboratori del carcere di Bollate la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e lo dice e lo ripete. Mentre parla con le detenute impegnate nella sartoria, con gli operai della falegnameria, con gli impiegati del call center, con chi produce mascherine chirurgiche oppure é nel laboratorio informatico Cisco, dove gruppi di detenuti vengono formati, conseguono un diploma, e poi trovano un impiego.

La Guardasigilli, al suo arrivo nella casa circondariale milanese, è stata accolta dal direttore, Giorgio Leggieri, dall’AD della CISCO Italia, Gianmatteo Manghi, dal presidente della Cooperativa Universo – CISCO Accademy, Lorenzo Lento, e dalla comandante di reparto, Samuela Cuccolo, che l’hanno accompagnata prima nelle aule di informatica, dove intanto proseguivano le lezioni, e poi nell’area industriale.

La ministra Cartabia visita il carcere di Bollate

“Io parlo del carcere della Costituzione, voi ne siete la prova, voi lo fate” ha ribadito la Guardasigilli.

La Ministra si è poi spostata nel teatro del carcere, per partecipare alla proiezione del documentario “Second chance“, curato da Cristiana Capotondi, voce narrante.

“Di una seconda chance – ha detto Marta Cartabia, che aveva nel frattempo preso appunti per condividere con i presenti le sue sensazioni “come si fa in famiglia quando si vede qualcosa di bello” – abbiamo bisogno tutti, di questa speranza, della possibilità di cambiare. Di luoghi dove sia possibile cambiare. E’ un respiro per un ministro venire a vedere una realtà come questa”.

La ministra Cartabia visita il carcere di Bollate

E poi, riferendosi “alle storie di speranza che allargano il cuore, ma che al tempo stesso sono storie drammaticissime, che non cancellano il dolore” ha ricordato che “la speranza non è un colpo di spugna sulla storia che uno si butta alle spalle. La storia prosegue e la speranza convive con il dolore”.

Cartabia, consapevole che il cambiamento ha bisogno di risorse, ha condiviso con i presenti la sua soddisfazione perché “dopo 25 anni si stanno facendo i concorsi per i direttori, che dal ’97 erano fermi”.

Infine, la Ministra ha avuto un pensiero per coloro che ogni giorno, per mestiere o per scelta, si tratti del personale che negli istituti lavora oppure dei volontari che si mettono a disposizione, é là con i detenuti, e ha rivolto loro una domanda: “Cosa sostiene chi mette a disposizione la propria disponibilità? Cos’é che ogni mattina vi fa ricominciare? E’ qualcosa di più di un  gesto di beneficenza o di generosità; é’ qualcosa di più solido che tutti noi che lavoriamo in questo settore, così difficile e così affascinante, abbiamo bisogno per rinnovare ogni giorno il nostro impegno”.