Bollate, computer destinati alla discarica ‘salvati’ dai detenuti

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Erano destinati a finire in discarica e invece sono stati trasportati nella casa di reclusione di Milano Bollate 8mila dispositivi informatici che saranno riparati da alcuni detenuti con adeguata formazione. Una volta ricondizionati e aggiornati, computer, monitor e stampanti saranno destinati a istituti scolastici e ad attività educative, con particolare riguardo a realtà in condizioni di svantaggio socio-economico.

I dispositivi sono stati donati da Snam (Società Nazionale Metanodotti) nell’ambito di un’iniziativa sociale promossa insieme alla Fondazione Snam e realizzata in collaborazione con l’impresa sociale Fenixs, che da oltre vent’anni organizza e promuove attività di formazione e lavoro negli istituti penitenziari. Il progetto, oltre a offrire opportunità di occupazione e di riqualificazione professionale a persone detenute, evita che oggetti sul punto di diventare rifiuti tornino a essere utili e utilizzabili.

“L’iniziativa – si legge in una nota dei promotori – è in linea con i valori di Snam e con l’impegno della società nella sostenibilità ambientale e sociale”.

Il progetto prevede anche che la parte dei macchinari che non può essere riparata venga smaltita all’interno dell’impianto di trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), inaugurato un anno fa all’interno del carcere e gestito da LaboRAEE srl controllata da Amsa (Azienda milanese servizi ambientali).

Soddisfazione per il nuovo progetto è stata espressa da Cosima Buccoliero, direttrice aggiunta della Casa di reclusione di Bollate: “Essere parte di progetti che ‘rimettono in circolo’ ha una valenza forte per chi, una volta scontata la pena, dovrà ricollocarsi. E sappiamo che il lavoro è il modo migliore per tornare a scommettere su se stessi”.