Bologna: digitalizzati processi
per stragi e terrorismo

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Si è conclusa la digitalizzazione dei fascicoli dei processi per terrorismo e stragi giudicati dalla Corte d’Assise di Bologna. E’ stato presentato nella biblioteca Guglielmi dell’Istituto per i beni culturali del capoluogo emiliano, alla presenza tra gli altri del presidente dell’Associazione dei parenti vittime della strage del 2 agosto Paolo Bolognesi, il progetto di digitalizzazione degli atti processuali di eventi che hanno dolorosamente segnato la storia del Paese, tra cui la strage alla stazione di Bologna dell’agosto del 1980. I materiali digitalizzati, ancora sensibili sul fronte della protezione dei dati, al momento sono a disposizione del pubblico e consultabili solo da una postazione presso l’Archivio di Stato di Bologna.

Il ministro Alfonso Bonafede ha voluto inviare un messaggio. “La riuscita del progetto sull’informatizzazione dei documenti processuali della strage di Bologna conferma la condivisione di intenti di tutti i soggetti del mondo istituzionale. E quello sulla digitalizzazione dei fascicoli dei processi sulle stragi di interesse storico è uno sforzo che le istituzioni hanno la responsabilità di incoraggiare e valorizzare. Il ministero della Giustizia in questi mesi si è speso per favorire questo impegno, in quanto lo Stato ha il dovere di sostenere questo sforzo per la ricerca della verità al servizio della giustizia”.

“Tale documentazione costituisce uno straordinario patrimonio di informazioni, conoscenze ed esperienze che abbiamo il dovere di tutelare, custodire, conoscere e far conoscere, per sostenere concretamente il lavoro di chi si batte da tanto tempo per giungere finalmente a una verità certa, su fatti che presentano talvolta ancora degli aspetti oscuri. Le nuove generazioni hanno il diritto di conoscere la verità – ha concluso il ministro – per poter costruire un futuro in cui non si ripeta la vergogna delle stragi, che hanno insanguinato la storia del nostro Paese”.

L’iniziativa si inserisce nel progetto nazionale “Archivi per non dimenticare” per la valorizzazione, la conservazione e la fruibilità della documentazione giudiziaria sostenuto e rilanciato dal Guardasigilli con il ministro dei Beni Culturali Bonisoli durante un recente incontro tenutosi presso il Ministero della Giustizia. Il protocollo d’intenti, che vede coinvolto anche il Consiglio Superiore della Magistratura, impiega nei processi di informatizzazione i detenuti nell’ambito dei programmi di reinserimento e inclusione sociale.