Caltanissetta, Bonafede: lavoriamo per rafforzare presidi di legalità

FacebookTwitterWhatsAppEmailCopy Link

“Sono venuto a visitare questo Palazzo di giustizia perché si tratta di un presidio di legalità irrinunciabile per lo Stato italiano. Caltanissetta ha una tradizione di lotta alla criminalità organizzata e anche per questo considero importante visitare questo luogo di giustizia. So che ci sono grosse difficoltà per il personale amministrativo e, infatti, questo governo ha avviato un piano assunzioni che non ha precedenti nella nostra Repubblica, sia in termini di magistrati che di personale amministrativo”. Con queste parole il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha iniziato la sua visita al Palazzo di Giustizia del capoluogo nisseno. Il Guardasigilli ha anche incontrato il Presidente della Corte d’Appello, Maria Grazia Vagliasindi, e il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Caltanissetta, Pierluigi Zoda, per parlare delle esigenze e delle criticità degli uffici giudiziari della città.

Per Bonafede “la giustizia, per la prima volta dopo decenni, è tornata a essere una priorità per il governo, lo dimostra il fatto che in pochi mesi abbiamo approvato riforme importanti come l’anticorruzione, altre sono in fase di approvazione come il Codice Rosso per il contrasto alla violenza sulle donne, mentre siamo riusciti a bloccare riforme pericolose come quelle sulle intercettazioni o sull’ordinamento penitenziario. Abbiamo ereditato una situazione in cui qualcuno pensava addirittura di poter chiudere la Corte d’Appello. Come ministro mi sono opposto alla chiusura di qualsiasi tribunale e Corte d’Appello in Italia, e certamente non è nei miei piani la chiusura della Corte d’Appello di Caltanissetta. Anzi stiamo facendo tutte le valutazioni di pianta organica affinché questo presidio di legalità abbia la forza di portare avanti tutta una serie di attività di giustizia che sono irrinunciabili per i cittadini italiani e siciliani”.

Bonafede ha, inoltre, affrontato il tema dell’applicazione della nuova legge anticorruzione nell’Isola:”E’ semplicemente sconcertante  che la ‘spazzacorrotti’ non si applichi in Sicilia. Oggi da  Caltanissetta lancio un appello affinché la Sicilia la recepisca.  Di fronte a una legge che impone alle forze politiche di presentare un curriculum vitae e il  casellario giudiziario del candidato che si presenta, affinché i  cittadini possano valutare, non è accettabile ci sia una regione che si oppone a recepire una legge approvata dal Parlamento nazionale. Questa situazione è ancor più grave perché questa terra ha bisogno di messaggi di legalità. Non si può continuare a mettere uno scudo che impedisca a tutti i cittadini onesti di sapere chi si vota. Bisogna mettersi una mano sulla coscienza. Questo non ha a che fare con la presunzione di innocenza, è un fatto di trasparenza e di possibilità di conoscere. Da ministro della Giustizia faccio un appello affinché le  istituzioni regionali pongano fine a questa vergogna”.

Sul tema della geografia giudiziaria, il Guardasigilli ha spiegato che “è stato aperto un tavolo di confronto e i primi soldi stanziati sono stati per avere nuovo personale e per mettere mano alla situazione dell’edilizia giudiziaria. Oltre a impegnarci per non chiudere nessun tribunale stiamo investendo sugli uffici di prossimità che sono forme di avvicinamento dello Stato e della giustizia ai cittadini. L’obiettivo è aprire queste strutture anche negli ospedali in modo tale che un cittadino con un parente malato che ha bisogno di un’amministrazione di sostegno possa trovare il luogo di giustizia direttamente in ospedale”.