Bonafede a La Stampa: separazione dei poteri principio sacro

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Bonafede parla di giustizia con La Repubblica Il principio della separazione dei poteri è sacro, la base della democrazia. E’ una linea di confine invalicabile. Che infatti nessuno ha valicato”. Chiude così, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, le polemiche che hanno accompagnato le vicende della nave Diciotti, sottolineando, in un’intervista a La Stampa oggi in edicola, che “la crisi l’ha risolta il governo Conte. E lo ha fatto nel migliore di modi. Ciascuno si è assunto le proprie responsabilità”. D’altronde “sulle politiche relative all’immigrazione – spiega il Guardasigilli – la parola decisiva è del ministro dell’Interno. Se poi subentrano circostanze penalmente rilevanti, come nel caso della Diciotti, è ovvio che tocca alla magistratura”.

Nel colloquio con il giornalista Andrea Malaguti, il ministro tocca anche i temi che affronterà nella sua riforma della giustizia. Fra questi quello della lotta alla corruzione, che “si fonda su due punti chiave: il daspo contro i corrotti e l’uso di agenti sotto copertura”. Il Guardasigilli ricorda poi che nel contratto di governo c’è la revisione della legittima difesa (“è giusto farla”), ma non ci sono, rispondendo alla domanda del giornalista, né l’abolizione del reato di tortura né la castrazione chimica.

In materia penitenziaria, Bonafede sottolinea: “Vogliamo carceri migliori, ma anche percorsi rieducativi migliori e pene certe”. E, su questo, ribadisce con fermezza la rotta da seguire: “Rivendichiamo il principio sacrosanto della certezza della pena. Da bilanciare con tutti gli altri principi della nostra civiltà giuridica. A cominciare da quello della funzione rieducativa del carcere”.