Bonafede al Consiglio Giustizia UE: “Lavoro comune su prove elettroniche”

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Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha partecipato oggi a Bruxelles al Consiglio Giustizia dell’U.E. (GAI). Tra gli argomenti affrontati lo stato di avanzamento del negoziato sulla proposta di Direttiva ‘Whistleblowers’. A questo proposito il Guardasigilli ha sottolineato la “particolare attenzione rivolta in Italia alla tutela delle persone che segnalano violazioni” e ha manifestato apprezzamento per lo sforzo profuso per “armonizzazione la normativa in materia di whistleblowing dei Paesi membri”.

Al centro dell’incontro dei ministri della Giustizia europei anche la proposta di Direttiva ‘E-evidence’, che stabilisce norme armonizzate sulla nomina di rappresentanti allo scopo di raccogliere prove in procedimenti penali. L’obiettivo è migliorare l’accesso transfrontaliero alle prove elettroniche, creando un quadro giuridico per gli ordini giudiziari, indirizzati direttamente ai rappresentanti legali dei fornitori di servizi in un altro Stato membro, senza l’intervento di un’autorità nell’altro Stato membro. Bonafede ha spiegato come per l’Italia sia “prioritaria l’adozione di strumenti comuni per superare le limitazioni territoriali legate alla localizzazione dei dati e al luogo di stabilimento del fornitore dei servizi. Dobbiamo lavorare per un’efficace applicazione del principio del mutuo riconoscimento”. Il Guardasigilli ha aggiunto che “sarà necessario giungere a una armonizzazione delle sanzioni che gli Stati membri applicano ai service provider in caso di inadempimento degli obblighi posti a loro carico dalla direttiva. Fondamentale, infine, prevedere un meccanismo di risoluzione dei conflitti tra gli Stati membri in caso di avvio di più procedure sanzionatorie a carico del fornitore del servizio”.

All’ordine del giorno dell’incontro anche l’ aggiornamento della Commissione sullo stato dell’arte in merito all’attuazione del Regolamento che istituisce la Procura europea  (EPPO, European Public Prosecutor’s Office).