“No a riforme punitive. Uniti per migliorare sistema giustizia”

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“Abbiamo un unico obiettivo da raggiungere insieme: migliorare il sistema giustizia nell’interesse dei cittadini.  Per realizzare quest’obiettivo non possiamo essere divisi. Intendo continuare ad avere un sincero confronto costruttivo con la magistratura. Non ci sarà mai nessun intervento di riforma con intento punitivo. La magistratura va rispettata, perché rappresenta un caposaldo della nostra democrazia”.

Con queste parole il Guardasigilli Alfonso Bonafede è intervenuto nel corso del 34° Congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati dal titolo “In nome del popolo italiano. Le persone, il potere, la legge”, svoltosi a Genova. In tema di rapporti tra politica e magistratura, il Guardasigilli ha chiarito: “Il mio obiettivo è tirare fuori la giustizia dal pantano della politica. Dobbiamo lasciare al passato le degenerazioni del correntismo e porre fine al meccanismo delle ‘porte girevoli’ tra politica e magistratura”

Bonafede ha poi ricordato gli investimenti sulla giustizia: “Abbiamo già avviato l’ampliamento della pianta organica di 600 magistrati, un piano assunzionale di circa 8600 unità e abbiamo proceduto alla formazione di una pianta organica flessibile per rispondere alle esigenze dei vari territori”.

Parlando del sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura, il Guardasigilli ha annunciato che “molto probabilmente nella riforma non ci sarà alcuna fase di sorteggio per i togati del Csm”. In materia di prescrizione il ministro della Giustizia ha affermato che “dal primo gennaio 2020 entrerà in vigore una conquista di civiltà: non risolve tutti i problemi ma è doveroso che lo Stato dia una risposta di giustizia. Risolveremo il piccolo cortocircuito che c’è nel dibattito lavorando a un processo penale più efficiente. So che verrà trovata una soluzione.”

In conclusione del suo intervento Bonafede ha ricordato le “Rose spezzate”, i magistrati caduti nel servizio allo Stato: “Grazie ai magistrati morti per combattere il crimine e grazie anche a tutti i magistrati che ancora oggi mettono a rischio la propria vita per servire i cittadini e le istituzioni e difendere la legalità”.