Antimafia, Bonafede: scongiurata diffusione massiva virus in carcere

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede durante la sua audizione in commissione Antimafia 21-05-2020
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Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha svolto questo pomeriggio un’audizione dinanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. Il Guardasigilli si è soffermato sulle misure prese per affrontare l’emergenza sanitaria nelle carceri: “L’azione del Ministero, tramite il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, è stata immediata e indirizzata a 360 gradi a copertura di ogni aspetto e ha permesso di scongiurare nella cosiddetta Fase 1 la diffusione massiva del contagio nelle carceri italiane”.

Tra le iniziative assunte, Bonafede ha ricordato l’installazione, in accordo con la Protezione civile, di 145 tensostrutture agli ingressi degli istituti penitenziari, la misurazione della temperatura attraverso termoscanner, in numerosi istituti, nei confronti di tutte le persone che hanno accesso alle strutture e la fornitura di mascherina chirurgica e di guanti agli agenti di Polizia Penitenziaria, e di altri dispositivi di protezione individuale al personale che effettua le traduzioni.

Affrontando il tema delle scarcerazioni durante il periodo dell’epidemia, Bonafede ha specificato che “il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dopo un accorto e approfondito esame, ha potuto verificare che il numero di detenuti effettivamente scarcerati per motivazioni legate in tutto o in parte al rischio determinato dal Covid-19 è formato da 256 persone”, aggiungendo che “le scarcerazioni non sono dipese da norme varate da questo Governo”. Per il ministro, inoltre, “dopo l’entrata in vigore del decreto legge n. 28 del 30 aprile, il trend delle scarcerazioni di detenuti definitivi sottoposti al regime differenziato 41 bis, o inseriti nel circuito dell’alta sicurezza si è quasi azzerato, mentre molti detenuti scarcerati sono già tornati in carcere”.