“Bisogna dire basta a porte
girevoli tra politica e magistratura”

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Il Guardasigilli Alfonso Bonafede è intervenuto in commissione Giustizia della Camera per il seguito dell’audizione sulle linee programmatiche del Ministero e ha risposto a domande e sollecitazioni poste dai deputati.

Tra i temi trattati anche quello della riforma del processo penale e civile: “Il programma e gli obiettivi della riforma nelle linee generali sono condivisi dalla maggioranza. C’è adesso un confronto fisiologico tra le forze della maggioranza. Per questo non sono in grado di indicare i dettagli tecnici che sono in fase di  definizione e su cui il Parlamento farà le sue valutazioni. Dopo il cambio di governo in estate, la nuova maggioranza non ha avuto modo e tempo di elaborare le idee nel dettaglio e di individuare testi normativi”.

Parlando dell’impegno per semplificare e velocizzare le procedure il Guardasigilli ha ricordato gli investimenti sulla digitalizzazione: “C’è una bozza di ddl delega che riguarda la modifica del processo notificatorio nel civile e che mira a incentivare il sistema telematico. Si prevede che nel caso in cui il destinatario della notifica sia un soggetto obbligato ad avere la Pec, l’avvocato deve eseguire la notifica degli atti esclusivamente via Pec”.

Affrontando la questione dei rapporti tra politica e magistratura Bonafede ha aggiunto: “Il magistrato che entra in politica deve pensare di non rientrare più in magistratura per non perdere la terzietà che lo deve sempre contraddistinguere. Le porte girevoli tra politica e magistratura vanno bloccate. L’associazionismo è una risorsa importante ma dobbiamo assolutamente combattere le degenerazioni del correntismo. L’obiettivo è creare una serie di incompatibilità che blindino l’indipendenza del Consiglio superiore della magistratura”.

Rispondendo a una sollecitazione sugli interventi per la Polizia Penitenziaria il Guardasigilli ha precisato: “Abbiamo avviato un programma straordinario di assunzioni per sanare le scoperture di organico e abbiamo ridato al Corpo la giusta attenzione. La Polizia Penitenziaria era considerata un Corpo di serie b: noi siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo per valorizzare i meriti di servitori dello Stato che svolgono un ruolo fondamentale per la sicurezza di tutti e la lotta al crimine”.

In materia di sovraffollamento carcerario Bonafede ha spiegato che “obiettivo del Ministero è un significativo incremento dei posti detentivi, intervenendo anche sulla qualità delle strutture. Tra gli interventi previsti anche la riconversione in strutture penitenziarie di alcune caserme dismesse e inutilizzate. Per l’alta percentuale di detenuti stranieri sul totale della popolazione carceraria, il Governo sta lavorando alla sottoscrizione di accordi bilaterali con molti Stati per il rimpatrio dei detenuti stranieri per l’espiazione della pena nei Paesi d’origine”.