Vertice del Guardasigilli con Presidenti e Procuratori Generali

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“Un incontro a lungo atteso”. Con queste parole il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha salutato i presidenti e i procuratori generali delle Corti d’Appello presenti all’incontro sulle “Best Practices” nella Sala Livatino del dicastero di Via Arenula. “Ho sentito l’esigenza di un contatto diretto con gli uffici giudiziari – ha aggiunto il Guardasigilli – perché, al di là delle prospettive di riforma in materia civile e penale e degli interventi nel settore degli investimenti o dell’edilizia, ho la consapevolezza del lavoro quotidiano svolto in tutte le sedi di giustizia”.

Il ministro ha poi proseguito: “Se in passato ci sono state lacune nel rapporto diretto tra amministrazione centrale e territorio, è il momento che siano colmate: è importante che gli uffici ministeriali siano informati delle esperienze svolte a livello locale, in particolare se parliamo di “buone pratiche”, soprattutto per veicolarle e valorizzarle offrendo risposte adeguate. Il cittadino deve accostarsi ai nostri uffici con la certezza che la giustizia funzioni”.

Barbara Fabbrini, capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, ha confermato che l’attività del Dipartimento è improntata a un confronto costante con il territorio e ha messo in evidenza l’immissione nei prossimi mesi di nuovo personale negli uffici giudiziari: “Proprio oggi si sono avviate le prove preselettive per l’assunzione di 2329 nuovi funzionari, primo passo di una serie di concorsi che porteranno nella nostra amministrazione oltre 10mila unità di personale nelle diverse qualifiche. A questi si aggiungono i bandi relativi alle assunzioni nell’Amministrazione Penitenziaria, senza contare l’innovativa procedura attuata di recente per 616 operatori selezionati attraverso i centri per l’Impiego”.

Il capo del DOG ha poi illustrato le iniziative concernenti le ‘buone pratiche’ ponendo l’accento sull’utilizzo dei fondi europei per l’implementazione negli uffici delle nuove tecnologie dopo la positiva esperienza del ‘processo telematico’ – in particolare per il Giudice di Pace – e l’attivazione degli Uffici di Prossimità per avvicinare i servizi al cittadino. L’ultima parte dell’intervento è stato dedicato al tema delle convenzioni autorizzate sul territorio con particolare riferimento all’utilizzo di personale esterno, ai tirocini e alle collaborazioni di natura scientifica, in continuo aumento grazie al contributo delle Università.

Dal canto suo Maria Casola, capo del Dipartimento degli Affari di Giustizia, ha messo in evidenza la competenza del suo dipartimento in materia di gestione dei servizi attraverso la politica della circolarità, del dialogo e del costante confronto con i capi degli uffici giudiziari. Attraverso il Massimario amministrativo, la pubblicazione di un periodico Foglio d’Informazione e le altre banche dati consultabili sul sito del ministero, si sta raggiungendo l’obiettivo di razionalizzare le risposte. “Non più risposte singole a quesiti singoli – ha precisato Casola – il percorso giusto è quello che va dal particolare all’universale”.

Ampio spazio è poi stato dedicato agli interventi dei procuratori generali e dei presidenti di Corte d’Appello, che hanno posto l’accento sia su problemi di metodo sia sulle esigenze settoriali dei rispettivi uffici. Tra i molti argomenti portati all’attenzione del ministro Bonafede: il problema della sicurezza di personale e utenza all’interno delle sedi giudiziarie, l’esigenza di un adeguamento delle piante organiche – sia della magistratura sia del personale di cancelleria per far fronte alle crescenti incombenze – il tema della tutela dei dati personali nel corso dei procedimenti e delle attività amministrative.