“Ringrazio gli operatori sanitari per la risposta di solidarietà”

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“La vostra risposta al bando è stata un risposta di grande solidarietà, una risposta importante che ci dice che in questo momento ci sono tante persone pronte a dare un contributo anche nelle realtà più difficili fra cui ci sono le carceri. Mi spiace non potervi stringere la mano. Ma stiamo imparando in questa emergenza a rispettare le regole come il distanziamento nei limiti del possibile, con tutte le precauzioni. Oggi più che mai rispettare le regole vuol dire proteggere la salute degli altri e la nostra”.

Con queste parole il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede si è rivolto ai 62 operatori socio-sanitari che si apprestano a entrare in servizio negli istituti penitenziari per adulti e minorili del Lazio. Si tratta di una parte del contingente di circa 1000 operatori selezionati con il bando della Protezione civile in collaborazione con i ministeri della Giustizia, della Salute e degli Affari regionali. Lavoreranno nelle carceri italiane fino al 31 luglio, aiutando il  personale sanitario. “Avrete la possibilità – ha proseguito Bonafede – di lavorare a fianco degli agenti della Polizia penitenziaria e del personale medico che lavorano dentro le carceri che sono dei veri e propri servitori dello Stato”.

Nel corso della presentazione svoltasi stamane a Roma, alla presenza anche del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, nell’area esterna della Casa circondariale di Rebibbia Nuovo complesso, il Guardasigilli ha ricordato l’importanza della collaborazione interistituzionale per superare la grave crisi che il Paese sta vivendo: “Stiamo lavorando tutti insieme per cercare di  affrontare questa emergenza anche in un contesto difficile come  quello del carcere. C’è stato un lavoro delle istituzioni e da questo punto di vista sono orgoglioso di quello che stiamo facendo per il Paese. Stiamo facendo il massimo per tutelare chi lavora e chi vive nelle carceri”.