Bonafede: “Preparazione essenziale per i magistrati”

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“La Scuola Superiore della Magistratura è un’istituzione fondamentale per la storia della cultura di tutti gli operatori del diritto e riveste un ruolo essenziale supportando i magistrati, durante l’intero percorso professionale, garantendo formazione, aggiornamento e sintesi dei vari orientamenti interpretativi”. Con queste parole il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, è intervenuto all’inaugurazione dei corsi di formazione della Scuola per l’anno 2019 nella sede di Villa Castel Pulci a Scandicci (Firenze), a cui ha partecipato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il Guardasigilli, ringraziando il presidente della Scuola Superiore della Magistratura, Gaetano Silvestri, ha sottolineato l’importanza della preparazione tecnica e dell’aggiornamento costante per l’esercizio del cruciale ruolo del magistrato e per rispondere alla mutevoli sfide poste dalla contemporaneità: “La conoscenza e l’approfondimento rappresentano la via maestra per non perdere mai quel fuoco sacro della conoscenza, per non veder mai affievolita la voglia di capire e agire con autonomia di giudizio e di pensiero”. Il ministro della Giustizia ha anche espresso “sincero apprezzamento per la ripetuta richiesta di corsi sul processo civile e penale telematico che arriva dalla Scuola della Magistratura.  Con la riforma del rito penale avremo una forte accelerazione che consentirà di arrivare al processo telematico anche per il contrasto alla corruzione”. Bonafede si è anche detto favorevolmente colpito dalla scelta della Scuola di porre attenzione al tema, estremamente attuale, del linguaggio che il giudice deve utilizzare nella motivazione dei provvedimenti, “un linguaggio ispirato a principi di prudenza ed equilibrio così da scongiurare il rischio di strumentalizzazioni”.

Per il capo dello Stato, Sergio Mattarella, “la magistratura non deve mai farsi suggestionare dalla pressione che può derivare dal clamore mediatico e dalla spinta emotiva di un presunto sentimento popolare. Le sue decisioni non devono rispondere all’opinione corrente o alla corrente di opinione, ma soltanto alla legge”.

Il presidente della Scuola, Gaetano Silvestri, ha ricordato lo sforzo compiuto per trasmettere una cultura della “managerialità giudiziaria”, e ha ribadito la centralità della formazione dei magistrati che “non serve solo a rinnovare la professionalità di chi svolge funzioni giudiziarie ma è anche parte integrante del bagaglio culturale che rende effettiva l’indipendenza proclamata e tutelata dalla Costituzione”.

Il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, David Ermini, ha sottolineato come “la formazione professionale e una rigorosa preparazione tecnica siano tra le condizioni di legittimazione della giurisdizione e costituiscano per ciascun magistrato la migliore garanzia per la sua reale autonomia”.