“Attentati sventati con la prevenzione in carcere”

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Nel suo intervento al convegno Il Contrasto alla criminalità organizzata ed al terrorismo nell’ambito dell’esecuzione penale in un’ottica di coordinamento tra forze di polizia il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, ha voluto mettere in evidenza il ruolo preziosissimo per la sicurezza del Paese svolto dalla Polizia penitenziaria. “Gli agenti che operano in un contesto difficile come quello delle carceri riescono a intercettare dati, informazioni e conoscenze di assoluta utilità per il lavoro della magistratura e per l’attività di prevenzione. Anche grazie a questo contributo – ha spiegato il procuratore nazionale antimafia – è stato possibile, in diversi casi, intervenire prima che soggetti particolarmente a rischio potessero passare all’azione”. “L’Italia ha ottenuto risultati soddisfacenti sul fronte della lotta al terrorismo proprio grazie alla sinergia e allo spirito di cooperazione tra le varie istituzioni coinvolte. Anche nel recente passato –  ha spiegato inoltre il procuratore nazionale antimafia – sulla base della condivisione di informazioni e della capacità di osservazione della Polizia penitenziaria, è stato possibile intervenire con tempestività sventando attentati in fase di pianificazione e organizzazione”.

Il procuratore De Raho elogiando l’operato “eroico” della Polizia Penitenziaria ha aggiunto: “Il Corpo rappresenta la proiezione più avanzata dello Stato nella criminalità organizzata”. Il responsabile della DNA ha ricordato “l’importantissimo lavoro che viene sviluppato sul fronte dei detenuti pericolosi a rischio radicalizzazione, che segue a un’attività di osservazione e vigilanza e sfocia in una dettagliata analisi per ciascun detenuto, con una specifica relazione che poi viene inviata al Comitato di analisi strategica antiterrorismo”.

Per dare compiutezza a questo fondamentale lavoro di squadra Cafiero De Raho ha auspicato, in conclusione del suo intervento, l’inserimento della Polizia penitenziaria fra le forze di polizia destinate a comporre le sezioni di polizia giudiziaria presso le Procure: “Una collaborazione che già nei fatti esiste che ora serve tradurre in legge per darle pieno riconoscimento”.