Canoa e ciclismo su pista, la Polizia Penitenziaria veste tricolore
9 Settembre 2019A Fiorenzuola ha tremato il trono di Elia Viviani, medaglia d’oro nell’Omnium ai Giochi di Rio 2016: è stato Francesco Lamon, punto fisso nel quartetto dell’inseguimento e speranza olimpica nel Chilometro da fermo, a tentare l’impresa, durante i Campionati Nazionali di ciclismo disputati sull’anello piacentino. Un solo punto – 131 a 130 – ha diviso i due pistard al termine della maratona di quattro gare che ha occupato l’intera giornata di ieri: il veneziano delle Fiamme Azzurre ha provato ad accumulare un vantaggio rassicurante prima vincendo Eliminazione e Tempo Race, poi chiudendo al terzo posto nello Scratch, ma la superiorità dell’olimpionico è uscita fuori nella prova conclusiva della Corsa a punti, d’altronde una specialità nella quale Viviani ha già messo in bacheca due titoli europei.
In un’edizione tricolore che come di consueto, durante l’indisponibilità del velodromo federale di Montichiari, ha riguardato solo una parte del programma, le Fiamme Azzurre hanno portato a casa i due ori nelle specialità veloci grazie a un ritrovato Francesco Ceci: l’ascolano ha battuto l’emergente Matteo Bianchi sia nella finale dello Sprint sia in quella del Keirin. Sempre nella prima giornata è arrivato il titolo di Lamon, in coppia con Michele Scartezzini, nella Madison: i due veneti si sono ritrovati quest’anno compagni di squadra, grazie al reclutamento di Scartezzini nel Gruppo Sportivo della Polizia penitenziaria, e hanno confermato la loro superiorità con un punteggio di 98 punti davanti a specialisti di caratura internazionale come Stefano Moro e Davide Plebani (86 punti).
Il mondo delle due ruote continua a puntare sulle Fiamme Azzurre: la nazionale della pista, con un occhio già a Tokyo 2020, conta sui nostri campioni soprattutto per i due gruppi dell’inseguimento a squadre, entrambi con prospettive di podio olimpico. Ma nel frattempo prosegue anche il percorso di avvicinamento delle stradiste ai Mondiali di fine settembre nello Yorkshire: le ultime uscite hanno visto Letizia Paternoster e Marta Bastianelli piazzate nella corsa a tappe “Boels Ladies Tour” sulle strade olandesi: la giovane trentina terza nella prima tappa di Weert e la “mammina dei Castelli” quarta nella frazione conclusiva con arrivo ad Arnhem.
Se i ciclisti sognano le medaglie olimpiche, le nostre canoiste sono ancora in caccia di un biglietto per il Giappone: obiettivo purtroppo fallito ai recenti Mondiali di Szeged (Ungheria), dove Susanna Cicali, Sofia Campana e Francesca Genzo sono state capaci di raggiungere solo le finali B, piazzamenti insufficienti a garantire la carta olimpica. Resta il fatto che l’Idroscalo milanese – teatro in questo fine settimana della rassegna tricolore di canoa velocità – ha dimostrato una volta di più come le pagaie delle Fiamme Azzurre siano ancora le migliori in quasi tutte le specialità al femminile: grazie soprattutto al doppio successo della nostra ammiraglia nel K4, sia sui 200 metri sia nella distanza olimpica dei 500. Protagoniste in entrambi i casi Sofia Campana, Susanna Cicali, Francesca Genzo e Norma Murabito (la siciliana che aveva partecipato ai giochi di Londra 2012). Ma le nostre ragazze non si sono fermate qui: venerdì oro nel K2 1000 metri con le sorelle Stefania e Susanna Cicali, sabato altro titolo nel K2 500 metri con Sofia Campana e Susanna Cicali e chiusura domenica con il K2 200 metri composto da Francesca Genzo e Susanna Cicali. E in K1? Sì, c’è stato anche un successo in barca singola, nel K1 200 metri dove Genzo ha preceduto Campana al photofinish, lasciando al terzo posto la portacolori della Marina Militare Cristina Petracca.