Un accordo per migliorare la qualità della vita in carcere

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Un protocollo d’intesa per realizzare interventi condivisi negli istituti penitenziari regionali è stato firmato ieri dal Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise Carmelo Cantone e dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio Stefano Anastasia.
“Una forte alleanza tra Provveditorato e Garante regionale – spiega Cantone – nel rispetto della specificità dei propri compiti istituzionali, è più che mai necessaria oggi per contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone detenute ma anche la qualità della vita di tutti gli operatori che lavorano in carcere

Carmelo Cantone provveditore DAP Lazio Abruzzo e Molise e Stefano Anastasia Garante diritti detenuti Lazio
Carmelo Cantone (seduto) e Stefano Anastasia (accanto a lui, in piedi)

Patti annuali tra le parti per il miglioramento delle condizioni di vita negli istituti e incontri periodici per la pianificazione congiunta di interventi sono tra i punti salienti dell’accordo. Nel quadro dei poteri e le facoltà riconosciute all’Autorità di garanzia dalla legislazione nazionali (visita degli istituti, colloqui con i detenuti e ricezione dei reclami)), il protocollo prevede inoltre per il Garante  l’impegno ad adottare prioritariamente la moral suasion nei confronti dei livelli dell’Amministrazione Penitenziaria, sia attraverso le segnalazioni, sia attraverso dei colloqui e incontri di verifica congiunta, evitando così, per quanto possibile,  l’intervento delle altre Autorità competenti alla vigilanza o al ripristino della legalità.

“All’indomani dell’ennesimo, tragico suicidio in un carcere della regione, a Regina Coeli – dichiara Anastasìa – torna la necessità di un impegno e di un sempre più stretto raccordo istituzionale per migliorare le condizioni di vita e di detenzione in carcere. Il Protocollo sottoscritto oggi recepisce prassi consolidate che sono tra le più avanzate d’Italia. Da più di quindici anni l’Ufficio del Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio collabora con la massima libertà d’azione e con la massima disponibilità reciproca con l’Amministrazione penitenziaria. Questa disponibilità reciproca consente di valorizzare l’apporto che la Regione Lazio e gli enti locali possono dare alla privazione della libertà e a una esecuzione penale costituzionalmente orientata, a partire dai settori strategici dell’assistenza sanitaria e sociale, della formazione e dell’inserimento lavorativo”.