Ancona, con il corso di aiuto-cuoco prende il via il Polo professionale

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Uno dei settori che ha subito di meno la crisi rispetto ad altri e in cui le prospettive occupazionali rimangono ancora buone è, secondo i media di settore, quello del food and beverage che oggi si declina in diversi “mestieri”, dalla coltivazione delle materie prime al managment.

Prospettive di cui la Regione Marche e il Garante Regionale dei detenuti, Andrea Nobili, hanno tenuto conto nella proposta di attivare nell’istituto di Ancona Barcaglione un corso qualificante come aiuto cuoco,  figura che supporta lo chef nelle varie fasi di preparazione dei piatti.

Il percorso formativo inaugura il  Polo professionale del penitenziario,  primo esempio strutturato nelle Marche con lo scopo di facilitare il reinserimento dei detenuti nella società offrendo loro qualifiche spendibili una volta terminata la pena. Non a caso si è optato  di inaugurare il Polo con un corso per aiuto chef  in una regione, come le Marche, ricca di eccellenze gastronomiche e in un istituto dove da anni è attiva una fattoria alimentare che ora permetterà di coniugare cucina e utilizzo di prodotti a km zero.

L’ iniziativa, che ha visto impegnato anche il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria delle Marche, è stata finanziata con 72.900 euro del Fondo sociale europeo. Destinata a 19 detenuti (16 corsisti e tre uditori),  prevede 600 ore di didattica  e, al termine del percorso formativo,  fornirà una qualifica spendibile all’esterno.

“Non è un’attività ‘spot’- ha detto Manuela Ceresani, direttrice del penitenziario, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto – ma una formazione che avrà ‘continuità’ grazie alla ‘sinergia tra le istituzioni”.

Alla formazione per aiuto cuochi seguirà presto un corso di meccanica mentre altri sono in fase di programmazione e comprenderanno anche stage interni ed esterni.