Carcere di Ascoli, nessuno stato di agitazione tra gli agenti

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Nessuno stato di agitazione del personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Ascoli Piceno, né rinuncia da parte degli agenti a consumare il pasto presso la mensa di servizio. È palesemente falso quanto riportato due giorni fa in una nota diffusa dal sindacato Osapp e rilanciata da alcuni organi di stampa.

I fatti. A seguito di una raccolta di firme dell’11 febbraio scorso nella quale si riferiva di un presunto “turbamento della serenità lavorativa che si respira all’interno della casa circondariale” e si invitava ad aderire all’“astensione della mensa di servizio”, il direttore e il comandante dell’istituto convocavano immediatamente una conferenza di servizio. All’esito di tale breve incontro, tutto il personale presente si dissociava dal contenuto del documento, ad esclusione di tre unità di Polizia Penitenziaria. Le stesse tre unità che si sono astenute dal consumare il pranzo in mensa, contrariamente al resto del personale in servizio che invece ne usufruiva al completo sia in occasione del pasto di metà giornata che la sera a cena e anche nei giorni successivi.

Inoltre, un rapporto del commissario coordinatore della sezione con detenuti in alta sicurezza metteva a verbale le dichiarazioni spontaneamente rilasciate da alcuni AS 3 in cui si elogiava la Direzione “per il grande impegno sotto il profilo trattamentale, il personale di Polizia Penitenziaria per la grande professionalità, correttezza e senso del dovere”. Allo stesso modo, alcuni agenti di recente assegnazione all’istituto hanno manifestato “un alto senso di gratitudine e riconoscenza al sig. Direttore, ai colleghi per la vicinanza e, in particolare modo a un ispettore, per la costante presenza nel reparto”.