Carceri, Morrone visita gli istituti di Rovigo e di Padova

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“Ho avuto modo di conoscere due strutture carcerarie certamente con qualche problema, in particolare di organico, a cui, tuttavia, sopperiscono la preziosa disponibilità e il grande spirito di servizio degli agenti della Polizia Penitenziaria che consentono la messa in atto delle tante iniziative che si realizzano negli Istituti”.
Questo il commento del sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, dopo aver visitato, insieme al sottosegretario all’Interno Nicola Molteni e al presidente della commissione Giustizia al Senato Andrea Ostellari, nelle giornate di giovedì e oggi, la Casa circondariale di Rovigo e la Casa di reclusione di Padova.

Nel nuovo complesso rodigino, dove sono ristretti circa 170 detenuti, a fronte di 94 unità di personale, Morrone è stato accolto dal provveditore Enrico Sbriglia, dal direttore Paolo Malato e dal comandante commissario capo Sandra Milani. All’interno dell’Istituto è stata realizzata una nuova struttura sanitaria funzionale (Servizio multiprofessionale integrato di assistenza intensiva- .A.I.), unica nel nord est, per la cura e la riabilitazione dei detenuti con problemi motori, che consentirà importanti risparmi di spesa per le loro cure riabilitative e fisioterapiche, con minori rischi per la sicurezza. La struttura esiste grazie al contributo dell’amministrazione penitenziaria che ha riqualificato gli ambienti detentivi nel rispetto degli standard sanitari, ma anche grazie alla sensibilità del Sistema sanitario regionale del Veneto, che ha provveduto alle dotazioni sanitarie.

Oggi è stata la volta della Casa di reclusione di Padova, dove il sottosegretario è stato accolto dallo stesso provveditore Sbriglia, dal direttore Carlo Mazzeo e dal comandante Carlo Torres, presente anche il procuratore aggiunto Valeria Sanzari. L’Istituto, entrato in funzione nel 1991, è una delle strutture penitenziarie più grandi del Triveneto. Sono a oggi presenti 589 detenuti, di cui 276 stranieri, mentre il personale raggiunge le 332 unità, oltre a 20 operatori del comparto funzioni centrali. L’Istituto ha diverse dotazioni, dal campo sportivo a quello da tennis, oltre a un’area verde attrezzata per colloqui all’aperto. Ci sono, poi, una palestra, l’auditorium, un presidio medico H24 e ambulatori per diagnostiche specifiche. Molte le attività lavorative che si svolgono al suo interno, particolarmente apprezzate da Morrone, gestite da ditte/cooperative esterne, ma ci sono anche spazi per attività di falegnameria, hobbistica e cucito. Sono previste attività sportive e culturali (squadra di calcio con 27 detenuti coinvolti) e diversi corsi per la formazione scolastica.

(ANSA)