Cappellani carceri, Nordio: “Centrali nel percorso dei detenuti”

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“La vostra nobile missione è fondamentale, in quell’opera di rieducazione che svolgete e che può aiutare il detenuto a reinserirsi nella società in modo dignitoso”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha accolto al Ministero i nuovi Cappellani  che a breve inizieranno il loro importante incarico nelle carceri, a contatto con i detenuti.  “La vostra opera è essenziale  nell’ambito carcerario – ha proseguito il Guardasigilli – anche se non sempre ha successo, perché questo è un mondo imperfetto e non un mondo ideale, ma può fare molto, nel riavvicinamento a quelli che sono i principi della società civile”.

I nuovi cappellani sono stati accompagnati all’incontro dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, e dall’Ispettore generale dei Cappellani nelle carceri, Raffaele Grimaldi, e hanno preso posto  nella sala Livatino.

Il capo del Dap,  nel breve saluto, ha voluto innanzitutto ringraziare il Ministro per il “forte impegno che ha assunto nel portare avanti, spingendo tutte le strutture del ministero, l’affermazione di una giustizia dal volto nuovo, promuovendo tutte le forme di giustizia riparativa”. E rivolgendosi ai nuovi Cappellani,  ha fatto riferimento “al senso di misericordia e di carità che deve albergare nel vostro cuore, nel vostro magistero, perché la dovete cercare in tutti gli uomini proprio con quel senso di umanità che trascende il il vostro compito strettamente religioso. Sappiamo benissimo che siete i più vicini a quelle che sono le persone più disagiate e marginalizzate dalla società e lo fate indipendentemente dal credo religioso che loro professano”.  E concludendo, ha richiamato l’articolo 27 della Costituzione, che invita a cercare “una pena che tenda alla rieducazione, alla riabilitazione, alla risocializzazione dell’uomo, in quanto gli si riconosca una natura umana fragile ma capace di redimersi, di riflettere sul male che ha compiuto e quindi, di essere aiutato a percorrere strade diverse. Questo è il vostro compito”.

Don Raffaele Grimaldi, ringraziando il Ministro per averli accolti al termine del seminario di formazione, ha ricordato i 200 Cappellani che ogni giorno svolgono il loro “prezioso e difficile servizio pastorale in luoghi molte volte dimenticati dalla società”.  “Siamo quelli che seminano la speranza, che affermano che l’uomo non è mai il suo errore. Entriamo nei nostri istituti per essere  accompagnatori spirituali e per sostenere tutti coloro che ogni giorno lavorano per custodire la sicurezza – ha proseguito don Grimaldi -. Sappiamo per certo che come cristiani, come sacerdoti, per esercitare la giustizia verso coloro che hanno sbagliato, non basta ma bisogna sempre accompagnarla con la misericordia, affinché la stessa giustizia non rischi di diventare vendetta”.

Carlo Nordio ha poi concluso, ricordando a tutti: “Questo Ministero è a vostra disposizione per qualsiasi cosa abbiate bisogno nei limiti del nostro intervento, e da parte mia avete la massima solidarietà”.