Carceri, Nordio al Cnel: “ponte con imprese per recidiva zero”

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“Stiamo imprimendo una svolta epocale alla concezione carceraria. Dobbiamo creare un ponte con la società, un ponte tra carcere e imprese, un ponte per il ‘dopo’. Per far sì che chi esce abbia già una sistemazione che lo renda autonomo. Oggi possiamo mettere in atto le nostre intenzioni con l’aiuto delle vostre capacità”.

Così il Guardasigilli Carlo Nordio, intervenendo a conclusione della sessione plenaria mattutina della giornata di studio e lavoro del convegno “Recidiva Zero“, organizzata dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e dal Ministero della Giustizia.

CNEL-Giustizia: giornata di studio "Recidiva Zero"

Il Ministro ringrazia più volte la platea dei tanti presenti: “Con il vostro intervento stiamo cambiando la concezione carcerocentrica della pena”. Poi cita una significativa frase di Luigi Settembrini: “La pena sia dura, ma senza sdegno, come cosa fatale e necessaria, ma abbia un fine e una speranza”. E aggiunge: “Fine e speranza sono possibili soprattutto mediante il lavoro, centrale in una esecuzione della pena tesa davvero al recupero e reinserimento del condannato”.

“Oggi possiamo avvalerci di tutto quello che offre la tecnologia, la scienza, l’imprenditoria, l’educazione per portare in carcere e fuori il lavoro”, spiega Nordio. Con più finalità: “attuare il dettato costituzionale e rispondere al dovere morale di riportare queste persone sulla via della legalità, offrendo prospettive di vita. Perché chi lavora in carcere è poi meno soggetto alla recidiva, chi lavora non torna a delinquere”.

Nel suo intervento il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, che auspica il compimento di “un miracolo, non solo per arrivare alla recidiva zero, che è il nostro obiettivo, ma togliere le difficoltà e fare sistema, che conviene a tutti”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capo del dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, intervenuto nella parte iniziale della giornata. “C’è aria nuova nel mondo penitenziario”, ha detto il responsabile del Dap, elencando alcuni numeri importanti raggiunti nell’ultimo anno dall’Amministrazione: come i fondi messi a disposizione da Cassa delle Ammende per progetti trattamentali e di reinserimento in favore della popolazione detenuta, passati “da 9 a 30 milioni di euro”; o come le richieste di sgravi fiscali che le imprese che assumono detenuti possono chiedere allo Stato ai sensi della legge Smuraglia, “in questo primo scorcio del 2024 oltre 600; o il potenziamento dell’area scolastica.

“Vogliamo offrire una visione del tutto diversa”, ha chiosato Russo, sottolineando in conclusione che “la detenzione non è solo sicurezza: noi vogliamo offrire una chiave manageriale di gestione del sistema penitenziario”.

A coordinare i lavori, il presidente del Cnel, Renato Brunetta, che ha tra l’altro evidenziato il “bisogno di spazi, di tecnologia, di interventi”, con l’obiettivo di “raggiungere tutti i 189 istituti penitenziari in Italia. Serve un pacchetto di proposte, di cui parleremo qui oggi. Insieme possiamo vincere tutti”.