Carceri, Nordio: “Riadattare caserme dismesse”

Luigi Brugnaro e Carlo Nordio (foto Unione Triveneta Consigli dell'Ordine degli avvocati)
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“Il sovraffollamento carcerario dipende dalla sproporzione tra detenuti e strutture adeguate. Costruire un nuovo carcere in Italia è molto difficile perché vi sono vincoli economici, ambientali, burocratici, per cui sarebbero necessari almeno 5, 6 o 7 anni. La soluzione è trovare strutture compatibili con misure di sicurezza simili a quelle del carcere”.

Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante il suo intervento all’Assemblea dell’Unione triveneta dei Consigli dell’Ordine degli avvocati, che si è tenuta a Venezia, nell’aula della Corte d’assise. “In Veneto ci sono moltissime caserme dismesse, che possono essere  adattate con risorse contenute – ha proseguito il Guardasigilli – e anche con interventi eseguiti dagli stessi detenuti”.

Tommaso Bortoluzzi, Luigi Brugnaro, Carlo Nordio, Andrea Pasqualin (foto Unione triveneta Consigli dell'ordine degli avvocati)
Tommaso Bortoluzzi, Luigi Brugnaro, Carlo Nordio, Andrea Pasqualin  (foto – Unione triveneta Consigli dell’ordine degli avvocati)

Durante l’incontro, introdotto dalla relazione del presidente dell’Unione, Andrea Pasqualin, e dal saluto del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, sono intervenuti i presidenti del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, dell’Organismo congressuale forense, Mario Scialla, e della Cassa forense, Walter Militi.

Nordio ha poi aggiunto che “sport e lavoro servono alla rieducazione dei detenuti e possono alleviare la vita carceraria” ma soprattutto che “se un detenuto impara un lavoro, tende alla recidiva zero. Per questo il nostro obiettivo è rieducarlo e fargli trovare un lavoro quando uscirà dal carcere”.