Cartabia: “Il carcere è un luogo di comunità”

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Un minuto di silenzio in memoria di  Giuseppe Matano e Angelo De Pari, agenti di Polizia penitenziaria deceduti a causa del Covid-19, ultime di tutte le vittime nell’universo penitenziario” – è stato chiesto dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia all’inizio della sua visita di stamane al Dipartimento di Polizia Penitenziaria (DAP).

Dopo il videomessaggio di saluto rivolto ieri a tutto il personale del ministero della Giustizia, la guardasigilli  ha voluto oggi recarsi  al DAP per incontrare una rappresentanza di persone che, ha dichiarato, “curano una porzione decisiva della società italiana, a cui sono particolarmente attenta e sensibile”. “Uno dei padri fondatori della Repubblica italiana, Piero Calamandrei – ha aggiunto  – ripeteva spesso che ‘occorre aver visto’: occorre aver visto il carcere per comprenderne la complessità e l’importanza per l’intera società. Occorre aver visto. Da quando anche io ho visto, non ho più dimenticato i volti, le condizioni, le storie di coloro che ho conosciuto”.

La Ministra Marta Cartabia al DAP 2 marzo 2021

Una parte della società, il carcere, di cui Cartabia ha sottolineato la caratteristica di “luogo di comunità”, dove il “disagio, la paura, la malattia di uno si riverbera su tutti”, come analoghe realtà, richiede l’urgente somministrazione delle vaccinazioni per proteggersi dal virus, già iniziata in alcuni istituti. Una dimensione comunitaria evidenziata dalla pandemia e che anche il capo del DAP, Bernardo Petralia, ha  voluto sottolineare e che – a quanto affermato dalla ministra – non va trascurata , perché “lega profondamente tutti a ciascuno: ciascuno nel proprio ruolo, con il proprio distinto compito da svolgere, ma tutti uniti nella condivisione del medesimo scopo”. Cartabia ha assicurato che il ministero segue con attenzione l’andamento del piano vaccinale – la cui esecuzione è ora affidata a Regioni e Asl –  e annunciato  che tutte le informazioni in merito e i dati saranno resi disponibili sul sito istituzionale.

Dopo l’incontro  con i vertici del dipartimento, i direttori generali e i direttori degli uffici, la Guardasigilli ha visitato alcuni nodi nevralgici del Dipartimento, in primo luogo la Sala situazioni, vera e propria sala operativa del DAP, dove convergono eventi critici, informazioni e dati provenienti dagli istituti di tutto il territorio nazionale. Qui Cartabia ha potuto prendere visione del cosiddetto applicativo 15, dedicato al monitoraggio sul rispetto degli  spazi minimi  richiesti nelle stanze di pernottamento. Successivamente si è spostata nei cinque piani dell’edificio, soffermandosi nella segreteria di Cassa delle Ammende, in alcune sezioni della Direzione Generale detenuti e trattamento, negli uffici disciplina, trattamento economico e concorsi della Direzione del personale e delle risorse, negli uffici del  Gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre e nell’Ufficio centrale lavoro dei detenuti “Mi riscatto per il futuro”.