25 aprile, Cartabia: “La Costituzione parla al nostro travagliato presente”

Cartabia a Reggio Emilia, 25 aprile
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La ministra Marta Cartabia ha partecipato alla commemorazione del 77esimo anniversario della Liberazione a Reggio Emilia, città medaglia d’oro al valore militare della Resistenza. Accolta dal sindaco Luca Vecchi e dal prefetto Iolanda Rolli, la Guardasigilli ha assistito alla messa in suffragio dei caduti, celebrata dal vescovo Giacomo Morandi.

Al termine della celebrazione, un corteo ha attraversato il centro cittadino: sono state deposte corone di alloro davanti al Monumento alla Resistenza, al Sacrario in ricordo dei martiri della Resistenza reggiana e al Monumento ai caduti di tutte le guerre.

A seguire, in piazza Martiri del 7 luglio, ci sono stati i saluti del sindaco, l’intervento di Ermete Fiaccadori, presidente provinciale Anpi, le letture della scrittrice Ritanna Armeni e il discorso di chiusura della ministra della Giustizia.

“Nata dalla Resistenza, la nostra Carta costituzionale è la prima e più preziosa eredità che il 25 aprile ci ha tramandato – ha sottolineato la ministra Cartabia -. Le parole della Costituzione, sgorgate da un vissuto, da un vissuto così doloroso e drammatico, come fu quello della guerra e della Resistenza, hanno una densità che non si estingue, anzi si rigenera con il passare del tempo. Per questo quel testo che ci è stato consegnato non smette di parlare al nostro travagliato oggi”.

“Ciò che non doveva ripetersi più è invece tornato a insanguinare la nostra terra europea, con l’aggressione russa all’Ucraina – ha affermato la Guardasigilli, concludendo con un appello -. Auguro a ciascuno di noi che oggi, giorno della memoria della Liberazione, sia giorno di rinnovato impegno per i valori della Resistenza, primo fra tutti la pace, il diritto di ogni popolo di poter vivere in pace”.