‘Collegamail’, comunicazioni più rapide per i detenuti di Bari

Collegamail, il progetto per la comunicazione dei detenuti del carcere di bari con l'esterno
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Per i detenuti della Casa Circondariale di Bari corrispondere con l’esterno del carcere sarà ora più veloce. Il progetto “Collegamail” permetterà infatti di inoltrare e ricevere entro ventiquattr’ore e su un unico indirizzo di posta elettronica le comunicazioni che quotidianamente sono scambiate dalle persone recluse con l’esterno.

Nata col supporto del Garante regionale dei detenuti, l’iniziativa si ripromette di tutelare il diritto alla comunicazione costituzionalmente garantito e  ridurre la distanza del detenuto con la comunità di appartenenza: quindi non soltanto con la famiglia e con gli affetti più cari, ma anche con gli avvocati difensori e qualunque altro soggetto pubblico o privato ritenuto meritevole d’interesse.

Il progetto, che sarà curato dalla società cooperativa “Radici Future Produzioni”, è stato presentato mercoledì scorso a Bari, nella sede della Presidenza della Regione Puglia, da Giuseppe Martone, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, insieme a Leonardo Palmisano, presidente della cooperativa, Valeria Pirè, direttricee della Casa Circondariale di Bari, Guglielmo Starace, presidente della Camera Penale, e Pietro Rossi, garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà.

La convenzione stipulata tra la società di gestione del progetto con la Direzione dell’istituto barese e il Provveditorato regionale di Puglia e Basilicata, prevede un periodo sperimentale di sei mesi, potendo comunque già vantare il ragguardevole primato di porsi come capofila del genere in un carcere del Meridione d’Italia.

Il provveditore Martone ha sottolineato che destinatari del servizio sono “tutti i detenuti di media sicurezza che, tramite la sottoscrizione di un abbonamento, potranno mantenere vivi i contatti con la famiglia e interloquire con la società esterna, i difensori, i medici, ecc. Il mondo della comunicazione globale ha abbattuto tutti i confini e allora perché, con la giusta attenzione ai presidi di sicurezza, non offrire questa possibilità anche alle persone private della libertà personale?”.

Per la direttrice Pirè “questa possibilità concessa alla persona reclusa non può che lenire e alleviare il momento dell’isolamento nella struttura carceraria, testimoniato dal fatto che per lo più la corrispondenza è costituita da ‘lettere d’amore’ che, al pari dei libri con poesie d’amore, allentano le tensioni e permettono ai ricordi di riaffiorare, sia pure in maniera mediata”.

Il servizio sarà attivo dal lunedì al venerdì e consentirà di recapitare grazie a “Collegamail” la corrispondenza da e verso il carcere entro 24 ore con la scansione delle lettere dei detenuti scritte a mano di proprio pugno e variamente indirizzate ai propri centri d’interesse.

 

Giuseppe Abbatepaolo è il referente per la comunicazione del Provveditorato Puglia e Basilicata