Monitoraggio giustizia penale, Cartabia: “Essenziale diffondere la cultura del dato”

Comitato tecnico scientifico giustizia penale
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“È essenziale implementare una cultura del dato nel sistema giudiziario. Non siamo all’anno zero, ma il Pnrr richiede un ulteriore sforzo”. La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, presiede il 24 maggio 2022, nella sala Falcone di via Arenula, la prima riunione del comitato tecnico scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia penale, istituito con decreto ministeriale e proposto all’interno della commissione già presieduta da Giorgio Lattanzi.

Nel suo intervento introduttivo, la ministra rimarca l’importanza di seguire l’applicazione delle riforme, per poter eventualmente intervenire in modo tempestivo. Un monitoraggio che serve soprattutto a favorire “interventi sui tempi morti” dell’iter giudiziario, sottolinea la Guardasigilli, richiamando la necessità di accorciare i tempi complessivi dei processi, come chiesto dall’Europa. “Dalla Commissione europea sono arrivati diversi apprezzamenti per il nostro cammino di riforme, da ultimo il ‘giudizio molto positivo’ del commissario Reynders. Ma i complimenti generosi di Bruxelles – avverte la titolare di via Arenula – sono accompagnati da altrettante aspettative. L’Europa – scandisce Cartabia – continua a vigilare sulla realizzazione dei traguardi stabiliti dal Pnrr. Tra questi, c’è l’obiettivo di semplificare e accelerare i procedimenti penali in Italia”.

Una nuova cultura del dato, in nome anche di maggiore trasparenza. Con una maggiore “leggibilità del dato, per renderlo più comprensibile al cittadino e per permettere anche alle istituzioni – aggiunge la Ministra – di guardarsi allo specchio”.

Per ottobre 2022, è attesa la prima relazione – che dovrà essere annuale – da parte del Comitato tecnico scientifico. “Occorre iniziare subito con un’attenta rilevazione dei monitoraggi già in corso e fare ordine tra i vari dati. Importante – riflette il capo di Gabinetto, Raffaele Piccirillo – che sui dati che prendiamo in considerazione sia fatta un’analisi attenta. Un dato assolutizzato può generare anche decisioni sbagliate”.

Gianluigi Gatta, consigliere della ministra, pone l’accento su tre coordinate: monitoraggio, riorganizzazione e trasparenza. E sulle competenze interdisciplinari del comitato: informatiche, statistiche, economiche, giudiziarie.

Riflessioni sono state condivise da tutti i partecipanti, vertici dei dipartimenti ministeriali, vertici della Cassazione, voci dell’avvocatura, del mondo accademico e dell’Istat.