Commissione penale, Nordio: “Attuare i principi del processo accusatorio”

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“Attuare fino in fondo i principi del processo accusatorio”, con una condizione invalicabile: “l’indipendenza e l’autonomia della magistratura sono valori su cui non si può transigere”.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, porta il suo saluto – nella sala Falcone del Ministero – alla prima riunione della “Commissione per la riforma del processo penale”, istituita con decreto del 5 maggio. Accanto a lui, il capo dell’Ufficio legislativo, Antonio Mura, che la presiede.

Nel suo saluto, il Guardasigilli ha sintetizzato i due obiettivi principali affidati al gruppo di lavoro, composto da autorevoli rappresentanti dell’accademia, dell’avvocatura e della magistratura, oltre a delegati dell’Ufficio legislativo e del Gabinetto del Ministro: “portare a compimento l’opera di Giuliano Vassalli e rendere reale il principio del processo accusatorio” e allo stesso tempo – aggiunge – favorire “un’efficienza qualitativa della giustizia penale”.

“Viviamo una contraddizione normativa, di un codice penale, firmato da Benito Mussolini, che resiste – spiega Nordio – e un codice di procedura penale, ideato da un eroe della Resistenza, come Giuliano Vassalli, che è stato nel tempo snaturato”.

Il Ministro sintetizza così lo spirito del lavoro chiesto alla Commissione: “rendere costituzionalmente orientato un processo accusatorio mai davvero decollato”. Se alcune riforme sono al di fuori del perimetro di intervento – in quanto possibili “solo con interventi sulla Costituzione”, chiarisce – è sul resto che invece la Commissione dovrà concentrarsi per “rendere reale, effettivo ed efficace – spiega il Ministro – il processo accusatorio, che ha tre gambe: accusa, difesa e giudice”.

Dopo il Ministro, è stato il presidente della Commissione, Antonio Mura, ad entrare subito nel vivo delle questioni, con un auspicio introduttivo: “questa può essere la sede in cui confrontarsi su proposte costruttive; questa è la sede giusta – aggiunge – dove le etichette “giustizialista/garantista” possono essere messe da parte e si arrivi ad una riflessione matura”.

“Ritengo che il mandato conferito alla commissione per la semplificazione e lo snellimento del processo penale – sottolinea ancora Mura – debba avere un punto di riferimento non sempre ricordato nel dibattito sul Pnrr: l’obiettivo finale è la qualità della risposta di giustizia ai bisogni dei cittadini”.