“Con la legge Spazzacorrotti
lo Stato ha dato un segnale forte”

FacebookTwitterWhatsAppEmailCopy Link

“La corruzione è un male della società a tutti i livelli, un virus da estirpare perché produce danni devastanti. E’ prima di tutto un problema di natura culturale. L’Italia adesso combatte la corruzione con una normativa all’avanguardia”. Con queste parole il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è intervenuto alla conferenza “Uniti contro la corruzione”, svoltasi oggi nella Sala Koch del Senato. “Il nostro Paese ha compiuto un percorso serio – ha aggiunto il Guardasigilli -, anche grazie alle norme sul whistleblowing e alla legge Severino, e può andare a testa alta nel mondo. Dobbiamo, però, continuare a tenere alta la guardia. La corruzione, per esempio, è anche uno degli strumenti con cui operano le mafie per infiltrare le pubbliche amministrazioni”.

Ricordando le tante innovazioni introdotte dalla legge n. 3 del 9 gennaio 2019, Bonafede ha dichiarato: “Con lo Spazzacorrotti non ho inventato nulla, abbiamo solo ripreso le proposte di cui si parlava da decenni ma che non venivano applicate. Non avevamo la pretesa di risolvere definitivamente il tema corruzione con una legge, ma almeno di dare un segnale forte che lo Stato è in prima fila senza tentennamenti nel contrasto e nella prevenzione della piaga corruttiva”.

Facendo il punto della situazione a un anno dall’entrata in vigore della legge Spazzacorrotti, il Guardasigilli ha ricordato i  “numerosi riconoscimenti arrivati a livello internazionale anche grazie alla nostra legge che ha recepito tante indicazioni che giungevano proprio dalle organizzazioni internazionali. A distanza di un anno non possiamo avere dati sull’applicazione della legge – ha aggiunto Bonafede – ma gli addetti ai lavori ci dicono che è  una norma molto importante e che va fatta conoscere”.

A proposito delle nuove sfide della lotta alla corruzione, il ministro della Giustizia ha ricordato anche l’importanza di una seria battaglia all’evasione fiscale e, concludendo, ha aggiunto: “Quando parliamo di lotta alla corruzione parliamo di difesa della libertà. Libertà della politica, libertà dei cittadini e libertà delle generazioni future. Combattere la corruzione significa difendere la meritocrazia e il futuro dei giovani”.