Consiglio dei ministri, tre provvedimenti per la Giustizia

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi tre disegni di legge che hanno richiesto la concertazione del ministero della Giustizia. I primi due hanno il fine di ratificare gli accordi di cooperazione giudiziaria che l’Italia ha siglato con la Bosnia-Erzegovina e la Macedonia. Il terzo dare esecuzione alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive, fatta a Magglingen il 18 settembre 2014.
Con riferimento alla Repubblica di Macedonia, gli accordi sono stati aggiunti alla Convenzione europea di estradizione del 1957, per la necessità di migliore e ampliare la cooperazione in materia penale fra i Paesi coinvolti, sia in materia di estradizione sia di transito dei cittadini. L’interesse reciproco è quello di non lasciare reati impuniti e pene non eseguite, specialmente con riferimento a reati di corruzione, riciclaggio di denaro e criminalità organizzata, e di migliorare e completare la cooperazione nel campo dell’assistenza giudiziaria in materia penale.
L’Accordo fra la’Italia e la Bosnia Erzegovina, anch’esso aggiunto alla Convenzione del ’57, non si riferisce solamente alla delicatissima materia delle estradizioni, ma anche alla necessità, in ragione di una forte estensione dei rapporti commerciali fra i due Stati e la sempre più frequente presenza di cittadini di uno Stato nel territorio dell’altro, di prestarsi assistenza nella lotta alla criminalità e al terrorismo.
Infine, il disegno di legge avente lo scopo di ratificare la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive mira a prevenire, identificare e sanzionare le manipolazioni nazionali o transnazionali delle competizioni sportive (cosiddetto match-fixing); promuovere la cooperazione nazionale e internazionale contro la manipolazione delle competizioni sportive tra le autorità pubbliche interessate e le organizzazioni coinvolte nello sport e nelle scommesse sportive.
Nello specifico, il ministero della Giustizia si impegna a rafforzare il profilo sanzionatorio del reato e applicare lo strumento della confisca per equivalente che in altri settori dell’ordinamento penale hanno già sortito positivi effetti dissuasivi.