Consulta: parte da Rebibbia il Viaggio nelle carceri

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Roma. Un incontro umano, in qualche modo anche spirituale, fra i garanti della Legge fondamentale dello Stato e chi ha violato le regole della civile convivenza. Senza muri, perché la Costituzione appartiene a tutti. È questo il presupposto da cui nasce il “Viaggio in Italia: la Corte costituzionale nelle carceri”, iniziativa promossa dalla stessa Consulta per aprirsi all’esterno del Palazzo e creare un’occasione di incontro fra i custodi della Carta e chi vive la realtà del sistema penitenziario. A partire dalla Sala Teatro della Casa Circondariale di Rebibbia ‘Raffaele Cinotti’, dove il Presidente Giorgio Lattanzi ed altri nove giudici della Corte hanno incontrato questa mattina una rappresentanza di 250 detenuti e detenute per una lezione sulla cultura e la cittadinanza costituzionale.

Sul palco hanno preso la parola il Sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini e quello del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità Gemma Tuccillo, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà Mauro Palma, il Prorettore per i rapporti con scuole, società e istituzioni presso l’Università Roma Tre Marco Ruotolo e il direttore dell’istituto Rosella Santoro.

Al termine degli interventi, la lectio del Presidente Lattanzi. “La legge non è mai nemica, ma strumento di tutela, di cui hanno bisogno soprattutto i più deboli”, ha sottolineato il Presidente della Corte. “La Costituzione si rivolge a tutti, quindi anche ai detenuti. Nella Carta Costituzionale – ha evidenziato in un passaggio particolarmente apprezzato dai detenuti in platea – il carcere non significa esclusione, ma impegno per l’inclusione. Un ‘dentro’ da cui si ricomincia”.

I nove giudici presenti si sono poi resi disponibili a rispondere alle domande dei detenuti. La necessità di ampliare i modi e i tempi dell’affettività, le attività teatrali da rendere permanenti, il problema della salute in cella, il diritto al lavoro e a una remunerazione dignitosa, il diritto alla speranza: questi gli argomenti sollecitati dai detenuti, alcuni di essi sentiti con particolare emozione, almeno a giudicare dal fragore degli applausi che ha seguito tanto i quesiti posti quanto le risposte ricevute.

Il Viaggio, realizzato in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità, è stato presentato dal Presidente Lattanzi al Capo dello Stato Sergio Mattarella il 19 settembre scorso. Fra ottobre e novembre proseguirà in altri quattro istituti per adulti (Milano San Vittore, Terni, Genova Marassi e Lecce) e nell’IPM di Napoli Nisida. In ciascuna tappa, un giudice della Corte si farà portavoce e testimone dell’iniziativa, incontrando detenuti, operatori, personale di Polizia Penitenziaria e i rappresentanti istituzionali di ogni istituto.

Una diretta streaming ha raccontato questo primo appuntamento – così come accadrà per i prossimi cinque – sul sito della Corte (www.cortecostituzionale.it) nonché nei teatri e nelle sale polivalenti di 145 carceri e di una decina di istituti penali minorili, da dove è stato seguito da più di 10mila persone recluse.

Il Viaggio nelle carceri diventerà infine un docufilm, diretto dal regista Fabio Cavalli: sarà prodotto da Rai Cinema e andrà in onda in prima serata su RaiUno nel palinsesto della prossima primavera.