Corruzione, Transparency: 71% delle segnalazioni
da enti pubblici

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Nel 2018 sono state 152 le segnalazioni di corruzione riferite principalmente a episodi di favoritismo e clientelismo (41), frodi e violazioni contabili (34) e abuso di posizione pubblica (14), avvenuti per il 71% dei casi all’interno di un ente pubblico, sempre più spesso di piccole dimensioni dove è più complicato avere le strutture interne adibite alla denuncia, e per il restante 26% in un ente privato.

E’ quanto emerge dal report A voce alta – Un anno di segnalazioni 2018” di Transparency International Italia, il rapporto che offre una mappatura della corruzione in Italia sulla base delle segnalazioni fatte dai cittadini sulla piattaforma Alac, l’innovativo strumento di assistenza per chiunque voglia denunciare un caso di corruzione di cui è venuto a conoscenza, attivo dal 2014.

“I cittadini si rivolgono a noi soprattutto perché vogliono essere orientati, supportati e tutelati nel loro percorso di denuncia – spiega Davide Del Monte, direttore di Transparency International Italia -. Fino a ora sono stati pochi gli strumenti messi a disposizione dal legislatore, ma siamo convinti che mano a mano la legge sul whisteblower e la legge anticorruzione entreranno a regime, le segnalazioni arriveranno sempre più agli organi competenti come Anac o ai responsabili anticorruzione interni ai luoghi di lavoro. Sono strumenti che hanno un altissimo potenziale di efficacia, perché, inasprendo il profilo repressivo, rendono per la prima volta rischioso offrire e accettare la mazzetta”.

La distribuzione geografica delle segnalazioni conferma per il 2018 una prevalenza dei casi di corruzione al centro-sud, con Campania e Lazio in testa rispettivamente con 24 e 21 segnalazioni. “Una tendenza che rispecchia la maggiore presenza di enti pubblici, da cui provengono poco meno dei tre quarti delle segnalazioni, proprio nel Meridione – chiarisce Del Monte -. Al terzo posto troviamo la Lombardia, regione del nord da cui riceviamo il maggior numero di richieste di assistenza riferite al privato: i casi di corruzione segnalati riguardano soprattuto frodi, evasione fiscale e irregolarità contabile”.

Per quanto riguarda i settori maggiormente interessati, la sanità si conferma tra i più critici con 34 segnalazioni, con irregolarità nelle nomine e nei concorsi, gestione personalistiche dei reparti, appalti e casi di malasanità. Seguono pubblica amministrazione (24), dove nomine e favoritismi ed esecuzione dei servizi esterni hanno la meglio, e il settore dell’educazione scolastica e universitaria (11). Il segnalante “tipo” è testimone nel 66% dei casi e solo per il restante 34% vittima.