Ue, Corte dei conti:
Ong siano più trasparenti

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Focus della Corte dei conti europea sulle attività delle organizzazioni non governative (ong). L’istituzione  incaricata del controllo delle finanze dell’Unione, nella relazione presentata a dicembre scorso, ha messo nero su bianco che “le modalità con cui vengono gestiti i finanziamenti europei per gli aiuti umanitari e allo sviluppo, per la protezione dell’ambiente, la cultura e per altre finalità devono essere più trasparenti”. Per il solo periodo 2014-2017 si stima che la Commissione europea abbia previsto spese per 11,3 miliardi di euro, affidandone l’esecuzione direttamente alle ong.  Il lavoro della Corte si è incentrato su tre aspetti della questione: le modalità con cui la Commissione europea identifica le ong, l’utilizzo dei fondi UE da parte di queste ultime e l’eventuale trasparenza con cui la Commissione ha reso disponibili queste informazioni.

Il principale fattore di criticità richiamato dai giudici contabili riguarda in particolare “l’insufficiente informazione rispetto alle destinazioni e all’uso delle risorse”. Insomma risulta difficile ricostruire come viene spesa questa ingente mole di denaro.

I dubbi della Corte che ha sede in Lussemburgo iniziano, però, dalla natura stessa delle organizzazioni: ”Essendo l’assegnazione dello status di ong nel sistema contabile della Commissione basata su autodichiarazioni ed essendo i controlli limitati, la classificazione di un’entità come ong  – si legge nella relazione speciale – risulta inattendibile”.

Difficili e frammentari sono i controlli sui progetti diretti da ong: “Per cinque dei sei progetti analizzati – ammoniscono i giudici contabili europei –  gli organismi delle Nazioni Unite non hanno pubblicato, o lo hanno fatto solo parzialmente, i contratti aggiudicati e la Commissione non ha verificato il rispetto di tale obbligo”.

Secondo Annemie Turtelboom, il membro della Corte responsabile della relazione, “l’Unione Europea è il principale fornitore di aiuti a livello mondiale e le ong spesso svolgono un ruolo essenziale nell’erogare tali aiuti. Ma i contribuenti dell’UE devono sapere che il loro denaro è versato a organizzazioni definite in modo appropriato e che la Commissione dovrà risponderne in toto.”