Cristicchi: “Mi avete accolto nel vostro piccolo mondo fuori dal mondo”

Simone Cristicchi nel carcere di Padova
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“Non è facile. Non è per niente facile descrivere cosa si provi a entrare in un carcere e passare un’ora a raccontare storie e cantare per delle persone detenute, di cui parecchi ergastolani. E poi ti ritrovi da solo, con i tuoi dubbi e le pochissime certezze, sperando di essere riuscito a donare ai loro occhi assetati di bellezza e poesia, un breve respiro di libertà, due ali di cartone per volare.
La maggior parte di loro delinque per povertà, per mancanza di umanità e opportunità, perché si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato, perché ha sbagliato. Come tutti noi.
Grazie per avermi accolto nel vostro piccolo mondo fuori dal mondo”.
Così Simone Cristicchi ha ringraziato gli organizzatori dell’evento tenutosi  nella Casa di Reclusione di Padova che lo ha visto raccontarsi e confrontarsi con un pubblico inconsueto.

Il cantautore romano per la Giornata nazionale del teatro in carcere,  ha accettato l’invito del laboratorio teatrale gestito dall’associazione “Incontrarci” e dalla regista Maria Cinzia Zanellato, che da oltre un decennio collabora con l’istituto. Venerdì 5 aprile, Cristicchi, a Padova per il suo spettacolo “Manuale di volo per uomo”, ha regalato a una platea composita  di uomini detenuti e operatori , un’occasione di incontro davvero speciale, connotata da grande professionalità e soprattutto da grande umanità. Il racconto di pezzi della sua vita e di esperienze significative, rielaborate attraverso la dimensione artistica della musica e del teatro, hanno dato vita a una narrazione che ha catturato empaticamente tutti gli spettatori. La sua testimonianza artistica ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, come il teatro possa essere uno strumento molto potente in un processo di riflessione e rielaborazione dei vissuti personali, capace di dare voce a dolori, speranze e desideri e allo stesso tempo un modo per prendersi cura di sé e recuperare un’esperienza del bello e gratuito che molte delle persone che vivono in carcere hanno dimenticato o temporaneamente “messo da parte”.

Il racconto di Arbi, un appello a riconoscere umanità anche a chi si vorrebbe buttare via come un rifiuto, ha concluso l’incontro della mattinata, inserendosi in modo sintonico con il clima emotivo creato da Simone Cristicchi.  Arbi è uno dei partecipanti del laboratorio teatrale che, sollecitato dal direttore e sostenuto da  Maria Cinzia Zanellato è riuscito a trovare la concentrazione necessaria per raccontare e raccontarsi attraverso un pezzo frutto del lavoro proposto dalla regista sul tema della giustizia riparativa e che nel mese di maggio verrà presentato all’interno del Festival biblico che si terrà a Padova.
Il direttore della Casa di reclusione di Padova, Claudio Mazzeo, infine, nel ringraziare l’ospite ha voluto rendergli omaggio, distribuendo in tutte le sezioni dell’istituto il testo della canzone “Abbi cura di me”, come invito a dare valore a ogni momento della vita con un atteggiamento di ascolto e di umiltà che, nel senso etimologico del termine spiegato dal suo autore, ha a che fare con “l’humus, la terra, che accoglie semi e restituisce piante e frutti”.

 

Lorena Orazi è direttrice dell’Area pedagogica della casa di reclusione di Padova