Videocollegamento per la Settima sezione della Cassazione

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Oggi la Settima sezione penale della Corte di cassazione ha per la prima volta assunto le proprie decisioni in videocollegamento. Sono stati infatti convocati “da remoto” alcuni dei consiglieri che compongono il collegio e dopo sono stati decisi ricorsi relativi a imputati detenuti con termini massimi di custodia cautelare prossimi a scadere.

Anche la Cassazione ha quindi dovuto modificare le proprie “regole” dopo le disposizioni che hanno vietato assembramenti e contatti troppo ravvicinati fra le persone. La Prima Presidenza con il decreto n. 44 del 23 marzo 2020 ha quindi previsto la possibilità di svolgere le camere di consiglio delle udienze che non prevedono la partecipazione dei difensori, utilizzando strumenti di collegamento sicuro da remoto. Considerato che i collegi della Corte di cassazione (unica sede nazionale a Roma) sono composti da cinque magistrati, quattro dei quali generalmente sono fuori sede, in questo momento di limitazione estrema degli spostamenti, non avrebbero potuto partecipare ad alcuna attività giudiziaria.

Il decreto prevede quindi che solamente il Presidente del collegio o un magistrato da lui delegato debba essere presente in Camera di consiglio per “redigere il ruolo informatico mediante il sistema informativo SIC e consegnarlo, una volta sottoscritto, alla cancelleria” perché venga allegato al verbale “dell’udienza nel quale si darà atto della presenza dei magistrati collegati da remoto”.

Le udienze per cui è possibile il collegamento da remoto dei componenti del collegio sono le cosiddette udienze “non partecipate”, quelle cioè che non prevedono la presenza dei difensori e del procuratore generale ma che possono ricevere memorie dai difensori, avvisati dalle cancellerie della data dell’udienza, oppure le udienze “de plano” quelle cioè che, ugualmente prive di difensori e procuratore generale, non prevedono neanche l’invio dell’avviso circa la data dell’udienza.

La celebrazione dell’adunanza che oggi si è svolta non ha registrato alcun inconveniente dal punto di vista tecnico, avendo potuto avvalersi anche dell’assistenza del personale informatico in base ai sistema da remoto validato dal Ministro della Giustizia.